Soccorso Alpino (CNSAS): cos’è e storia dal 1954 ad oggi
La montagna è da sempre luogo di sfida e di ispirazione per l’uomo. Ma dietro alla bellezza di vette innevate e sentieri scoscesi, si cela un ambiente che richiede rispetto e consapevolezza.
È questo il territorio del Soccorso Alpino, un corpo di uomini e donne che ogni giorno difende la nostra sicurezza, in uno dei contesti più impegnativi al mondo.
In questo articolo esploriamo il cuore e l’anima del Soccorso Alpino, una storia che compie 70 anni, e che dal 1954 unisce passione per la montagna e spirito di solidarietà.
Che tu sia un escursionista, un appassionato, o un nostro lettore, questo viaggio ti porterà al centro di una straordinaria storia di uomini e montagna.
“Esserci, da 70 anni”
Cos’è il Soccorso Alpino
“Una storia che parte da lontano, di uomini e montagna.”
Il Soccorso Alpino è un corpo di volontariato che opera in ambienti difficili e pericolosi come la montagna, la grotta e altri territori ostili.
Più in particolare, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) è una sezione del Club Alpino Italiano (CAI), ed è un’organizzazione no-profit, apolitica e apartitica, con l’obiettivo di garantire un servizio di pubblica utilità in situazioni di emergenza.
Fondato sulla solidarietà e la fiducia reciproca tra i membri, il CNSAS è composto da uomini e donne altamente specializzati che affrontano ogni tipo di situazione di soccorso, che si tratti di incidenti alpinistici, escursionistici o speleologici, fino alle operazioni in ambienti estremi come le caverne e i terreni impervi. La sua missione primaria è quella di salvare vite umane, rispondendo prontamente a richieste di aiuto, in particolare in scenari dove il soccorso tradizionale potrebbe risultare impossibile.
Come recita lo Statuto Ufficiale, il CNSAS ha una serie di compiti e responsabilità ben definiti che lo rendono un punto di riferimento su tutto il territorio nazionale. Tra i principali compiti, ci sono:
- Soccorso e recupero: Il CNSAS interviene in caso di incidenti, per il recupero di persone infortunatesi, disperse o in pericolo di vita. Le operazioni di salvataggio comprendono anche il trasporto di feriti, sia in ambienti montani che ipogei, e sono sempre realizzate in collaborazione con il sistema di emergenza sanitario nazionale e regionale.
- Protezione Civile: Come parte del sistema nazionale di Protezione Civile, il CNSAS è coinvolto in interventi di soccorso in caso di calamità naturali come terremoti, frane o alluvioni, anche in zone difficili da raggiungere.
- Prevenzione e formazione: Oltre a rispondere alle emergenze, il CNSAS svolge un ruolo fondamentale nell’educazione alla sicurezza, formando i suoi membri e sensibilizzando il pubblico riguardo ai rischi legati alle attività in montagna. La prevenzione degli infortuni è una delle priorità, così come la formazione continua dei soccorritori e del personale sanitario.
- Innovazione e tecnologia: Il CNSAS è costantemente impegnato nell’adozione di nuove tecnologie e tecniche per migliorare l’efficacia e la rapidità degli interventi. Dallo sviluppo di attrezzature specifiche per il soccorso a nuovi dispositivi di comunicazione e monitoraggio, l’innovazione è una parte integrante del suo operato.
- Collaborazioni e convenzioni: Il CNSAS collabora con enti pubblici e privati, amministrazioni statali e locali, nonché con altre organizzazioni nazionali e internazionali, per ottimizzare le operazioni di soccorso e raggiungere obiettivi comuni di sicurezza e protezione civile.
Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS): Struttura, Composizione e Organizzazione
Il CNSAS è una delle realtà più organizzate e capaci in Italia, con una struttura che garantisce un intervento tempestivo, efficiente e altamente specializzato in caso di emergenze in ambienti difficili. Grazie alla sua capillare rete di Stazioni e Delegazioni, e alla continua formazione dei suoi tecnici, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico rappresenta una risorsa fondamentale per la sicurezza in montagna e in ambienti impervi in tutta Italia.
Il Corpo
Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico rappresenta una delle realtà più importanti e organizzate del sistema di emergenza in Italia.
Il CNSAS è composto da oltre 7.000 tecnici altamente qualificati, tutti volontari e con una formazione specifica per operare in ambienti difficili e in situazioni di emergenza. Questi professionisti includono diverse figure specialistiche, ognuna con competenze precise:
- Alpinisti ed escursionisti esperti: Soccorritori in grado di affrontare le difficoltà che si presentano in montagna, durante attività alpinistiche o escursionistiche.
- Speleologi: Tecnici specializzati nel soccorso in ambienti sotterranei, come le grotte, dove le condizioni di salvataggio sono particolarmente complesse e richiedono competenze avanzate.
- Tecnici di elisoccorso: Esperti che operano con gli elicotteri, intervenendo in zone montuose difficilmente accessibili o in situazioni dove il soccorso a terra è complicato.
- Medici e infermieri: Professionisti che forniscono supporto medico nelle operazioni di soccorso, gestendo i feriti e le emergenze sanitarie durante le operazioni di recupero.
La Struttura
Il CNSAS è un ente del Terzo Settore, che opera sotto l’egida del Club Alpino Italiano (CAI).
La sua organizzazione è suddivisa in una struttura centrale, che coordina tutte le attività di soccorso e le operazioni di emergenza, e in una rete periferica, che permette di operare in modo capillare su tutto il territorio nazionale.
A livello nazionale, il CNSAS è dotato di una direzione centrale, che si occupa della pianificazione e del coordinamento delle attività di soccorso, della formazione e dell’aggiornamento continuo dei suoi membri, e della gestione delle emergenze in caso di disastri su larga scala. La direzione centrale è anche responsabile delle operazioni internazionali di soccorso, dove il CNSAS mette a disposizione la sua esperienza nelle operazioni di alta montagna e in ambienti estremi.
Il CNSAS è suddiviso in 21 Servizi Regionali e Provinciali, uno per ciascuna regione e provincia autonoma d’Italia. Ogni Servizio regionale ha il compito di coordinare le operazioni di soccorso sul proprio territorio e di organizzare le risorse necessarie per far fronte a ogni tipo di emergenza.
I Servizi regionali sono ulteriormente suddivisi in Delegazioni Alpine e Delegazioni Speleologiche, che a loro volta coordinano i soccorsi in specifiche aree. Ogni Delegazione è composta da Stazioni locali che rappresentano il livello operativo più vicino alla popolazione. Le Stazioni Alpine si occupano dei soccorsi in montagna, mentre le Stazioni Speleologiche sono specializzate nelle operazioni di salvataggio in grotta.
In Italia, il CNSAS conta:
- 242 Stazioni Alpine
- 27 Stazioni Speleologiche
Ogni Stazione è composta da volontari che operano in gruppi, chiamati Nuclei Operativi.
Ogni nucleo è formato da tecnici altamente qualificati, che utilizzano attrezzature avanzate per il soccorso in montagna e in grotta. Questi soccorritori sono pronti a intervenire 24 ore su 24, 7 giorni su 7, anche in condizioni meteo avverse o in situazioni di particolare difficoltà.
Il CNSAS opera in stretto contatto con altri enti e organizzazioni, sia a livello nazionale che internazionale. In caso di emergenza, il CNSAS collabora con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine e la Protezione Civile, coordinandosi per garantire un soccorso tempestivo ed efficiente.
Il Logo
Il logo del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è un emblema ricco di significato, che unisce la tradizione storica del Club Alpino Italiano (CAI) alla funzionalità di un corpo di soccorso moderno. Ogni elemento del logo è studiato per rappresentare l’identità, la missione e la passione che animano questa realtà.
Sfondo giallo: Il fondo del logo è di un giallo vivace (Pantone n. 123 C), simbolo di energia e visibilità, essenziali nelle operazioni di soccorso. Il giallo è combinato con il Magenta al 25%, conferendo una tonalità calda e riconoscibile.
Scritta esterna: La scritta che circonda il logo è nera, in un elegante font Gill Sans Nova Cond Bold, e recita: Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. La scelta del carattere è sobria e chiara, con l’obiettivo di trasmettere professionalità e serietà.
Bandiera Italiana: In basso, il logo è arricchito dalla bandiera italiana, che si compone di tre colori: verde (Pantone 355 C), bianco e rosso (Pantone n. 185 C). Il verde e il rosso sono rappresentati con ciano e magenta nelle rispettive percentuali, mentre il bianco rappresenta l’unità e l’integrità.
La Croce bianca con il bordo rosso: Al centro del logo, una croce bianca simbolo di soccorso e salvezza, è circondata da un bordo rosso. Il rosso, di Pantone n. 185 C, è il colore che evoca l’emergenza, il pericolo e la rapidità, elementi fondamentali nelle operazioni di soccorso.
Lo Scudetto e i simboli: Al cuore del logo troviamo uno scudetto blu (Pantone Reflex Blue) con una stella bianca al centro, segno di eccellenza e impegno. La scritta Club Alpino Italiano appare in blu su sfondo bianco, a rimarcare il legame con la storicità del CAI. Attorno allo scudetto, fuoriescono simboli che richiamano l’attività alpinistica: un cannocchiale a sinistra, una piccozza sui lati e una corda a destra, strumenti fondamentali per il soccorso e le attività in montagna.
L’Aquila stilizzata: Sopra lo scudetto, si trova un’aquila stilizzata, simbolo di forza, libertà e visione, caratteristiche che definiscono anche il carattere del Soccorso Alpino. Il bianco dello sfondo e la forma dinamica dell’aquila esprimono l’agilità e la prontezza del corpo nel rispondere alle emergenze.
Dove opera il Soccorso Alpino (CNSAS)
Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è un’organizzazione altamente specializzata che interviene in una varietà di ambienti difficili e pericolosi, utilizzando tecniche avanzate e risorse adeguate per ogni tipo di emergenza. Le sue attività spaziano dalla montagna alle grotte, passando per interventi di protezione civile, operazioni di elisoccorso, e interventi in ambienti acquatici e allagati.
Montagna
Il CNSAS è principalmente noto per le sue operazioni in montagna, dove interviene in caso di incidenti durante escursioni, alpinismo, arrampicate, sci-alpinismo e altre attività outdoor. La difficoltà di accesso, i cambiamenti rapidi delle condizioni meteo e il rischio di incidenti richiedono un intervento rapido e altamente qualificato.
Cavità e Grotte
Oltre alle montagne, il CNSAS è anche chiamato ad intervenire in ambienti sotterranei, come grotte e caverne. Questi interventi richiedono una formazione specifica, in quanto l’ambiente ipogeo è estremamente pericoloso e spesso difficile da raggiungere.
Elisoccorso
Quando l’incidente avviene in un luogo di difficile accesso, l’elisoccorso entra in gioco. Il CNSAS collabora con il servizio di elisoccorso per trasportare rapidamente i feriti in strutture sanitarie. Gli elicotteri possono anche intervenire in manovre delicate come il volo stazionario o l’uso del verricello per il recupero di infortunati in zone impervie.
Protezione Civile
Il CNSAS interviene anche in situazioni di emergenza legate a calamità naturali, come frane, terremoti o inondazioni. La sua esperienza nelle operazioni di soccorso in ambienti difficili lo rende un componente fondamentale dei piani di protezione civile in Italia.
Forre e Canyon
Il soccorso nelle forre e nei canyon è particolarmente complesso, a causa della presenza di forti correnti d’acqua e del terreno instabile. Qui il CNSAS si avvale di tecniche specifiche di arrampicata e di discesa in corda per raggiungere le vittime.
Medici e Sanitari del CNSAS
Il personale medico e sanitario del CNSAS è altamente qualificato e preparato per intervenire in contesti estremi. I medici e gli infermieri che fanno parte di questa organizzazione sono formati per affrontare traumi gravi in situazioni di emergenza, spesso in condizioni di scarsa visibilità o durante operazioni complesse.
Le Unità Cinofile
Le unità cinofile del CNSAS sono impiegate per le ricerche di persone disperse in ambienti montani, boschivi o in zone coperte dalla neve. I cani da soccorso sono addestrati per localizzare persone scomparse anche sotto le macerie o nella neve, e sono fondamentali in operazioni di ricerca.
Grotte a Ambienti Allagati
In ambienti sotterranei dove le grotte sono allagate, il CNSAS è in grado di effettuare interventi di soccorso subacqueo, utilizzando tecniche specialistiche per operare in ambienti privi di visibilità e spesso a profondità pericolose.
Soccorso Alpino: la Storia
Le Origini del Soccorso Alpino
La storia del soccorso in montagna risale alla fine del XIX secolo, quando l’alpinismo iniziò a svilupparsi con sempre maggiore intensità. Con la nascita di club come il Club Alpino Italiano (CAI) nel 1863 e la Società Alpina del Trentino (oggi Società degli Alpinisti Tridentini) nel 1872, si consolidò una cultura della montagna che portò a un aumento dei praticanti, ma anche degli incidenti legati a queste attività. Inizialmente, i soccorsi erano affidati alle guide alpine, ai montanari e agli alpinisti stessi, che si prodigavano con le proprie forze e risorse, spesso improvvisando attrezzature per il salvataggio.
Nel contesto delle Alpi italiane, in particolare nelle regioni del Trentino e dell’Alto Adige, si formavano i primi gruppi di soccorso che rispondevano alle necessità legate agli incidenti alpinistici. Un episodio emblematico che portò alla nascita di queste organizzazioni fu la serie di tragedie legate alle valanghe tra il 1885 e il 1887, che causarono numerose vittime, spingendo alla formazione di gruppi di mutuo soccorso. La solidarietà tra gli alpinisti e le guide alpine divenne la base di una cultura di aiuto reciproco che si radicò nei territori montani.
La Strutturazione del Soccorso Alpino
Nel corso dei decenni successivi, il Soccorso Alpino divenne sempre più strutturato, anche se le organizzazioni erano ancora frammentate e disorganiche. A partire dal 1902, ad esempio, nelle località alpine di Bolzano e Cortina d’Ampezzo vennero istituite le prime “Stazioni d’annuncio” per i soccorsi, dando vita a una rete minima, ma essenziale. La diffusione del soccorso organizzato si intensificò a partire dal 1907, con la creazione di diverse postazioni in Trentino, grazie all’iniziativa della Società degli Alpinisti Tridentini (SAT), che collaborava con medici e farmacisti locali per offrire assistenza alle persone in difficoltà.
Nel frattempo, iniziative simili si sviluppavano in altre regioni, come la Valle d’Aosta e il Piemonte, dove le guide alpine creavano squadre di soccorso sempre più numerose, preparando il terreno per la creazione di un sistema nazionale. Tuttavia, con l’inizio della Prima Guerra Mondiale, queste iniziative furono interrotte, seppur temporaneamente.
Il Ritorno alla Strutturazione Postbellica
Negli anni ‘20, dopo il conflitto, si avviarono nuove forme di soccorso organizzato, ma erano ancora piuttosto episodiche. Furono i primi gruppi di Guide Alpine e i soccorritori volontari a creare le basi di quello che sarebbe divenuto il Soccorso Alpino moderno. Nel 1926, a Torino, nacque il “Comitato di soccorso per le disgrazie alpine”, un passo importante verso una struttura più avanzata e coordinata. Altre iniziative simili furono avviate in Lombardia, come la “Società di Soccorso Triestina” nel 1931.
Nel 1932, il Club Alpino Italiano (CAI) introdusse un regolamento per l’organizzazione dell’assistenza sanitaria in montagna, creando le Stazioni di Soccorso di 1° e 2° grado, dislocate rispettivamente nei centri abitati e nei rifugi. Questo regolamento pose le basi per un sistema più strutturato, anche se mancava ancora una vera e propria organizzazione nazionale unificata.
La Nascita del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino
La svolta decisiva avvenne nel 1952, quando il medico trentino Scipio Stenico fondò il primo nucleo ufficiale di Soccorso Alpino a Trento, con 17 stazioni. La visione di Stenico, che mirava a creare un sistema di soccorso alpino nazionale e professionale, trovò un forte sostegno all’interno del CAI. Fu lui a sollecitare la creazione di una struttura stabile e autonoma per il soccorso in montagna, che sarebbe diventata il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino.
Nel 1954, il Consiglio Centrale del CAI approvò la creazione di 26 stazioni di soccorso alpino in tutto il paese, e pochi mesi dopo, il 12 dicembre dello stesso anno, venne ufficialmente costituito il Corpo Soccorso Alpino (CSA) del CAI. Questa nuova struttura sostituiva la vecchia “Commissione per i Soccorsi Alpini” e organizzava il soccorso su base territoriale, suddividendo l’Italia in undici zone, corrispondenti a 26 stazioni di soccorso. Da qui, il CSA cominciò a espandersi rapidamente, e nel 1968 assunse l’attuale nome di Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), includendo anche il soccorso speleologico.
Oggi – L’evoluzione e l’attività attuale
Nel corso degli anni, il CNSAS ha continuato a espandere la propria rete di stazioni e a evolvere in termini di equipaggiamento e competenze. Le stazioni si sono moltiplicate, arrivando oggi a 279, distribuite su tutto il territorio nazionale, e il corpo si è sempre più integrato con i servizi sanitari regionali, la protezione civile e la pubblica amministrazione. Il CNSAS è ora un servizio pubblico di eccellenza, pronto a rispondere in modo capillare ed efficace alle emergenze montane, sia per le attività alpinistiche che per le esplorazioni sotterranee.
I presidenti che si sono succeduti alla guida del CNSAS, a partire da Scipio Stenico, hanno avuto il compito di guidare l’organizzazione verso un continuo miglioramento, sia in termini di efficienza operativa che di formazione del personale. Oggi, il CNSAS è un modello di solidarietà e competenza, che garantisce una presenza costante e professionale nelle montagne italiane, facendo leva su una rete ben radicata di volontari e professionisti.
L’intuizione di Stenico e l’impegno del CAI hanno dato vita a una struttura che oggi è un pilastro della sicurezza in montagna, sempre pronta a rispondere alle sfide imposte da un ambiente naturale tanto affascinante quanto pericoloso. La passione e la dedizione che caratterizzano il Soccorso Alpino e Speleologico sono oggi un esempio di eccellenza internazionale nel campo del soccorso in ambienti difficili.
Le tappe fondamentali del Soccorso Alpino in Italia
- 1863
Nasce il Club Alpino Italiano (CAI) con l’obiettivo di promuovere la cultura alpina e di occuparsi anche del soccorso in montagna.
- 1902 e seguenti
Si sviluppano le prime Stazioni d’annuncio (Meldelstelle für alpine Unfälle) in Alto Adige, tra cui quelle di Bolzano, Cortina d’Ampezzo e Merano, un modello di soccorso organizzato che diventa il fondamento per l’espansione delle operazioni di soccorso alpino in Italia.
- 1926 e seguenti
Il CAI-UGET di Torino crea il Comitato di soccorso per le disgrazie alpine. In seguito, nascono altre realtà come la Società di soccorso triestina e i Militi volontari di Lecco, che costituiscono le prime formazioni di soccorso organizzato.
- 1932
Il CAI approva il Regolamento per l’assistenza sanitaria in montagna, avviando la creazione delle prime stazioni di soccorso.
- 1938
Il CAI istituisce il Contributo di Soccorso Alpino, previsto in tutti i rifugi per l’acquisto di attrezzature sanitarie.
- 1932-1952
Diverse Sezioni del CAI organizzano Stazioni di base nei centri abitati, con personale composto da guide, portatori e medici, gettando le basi per le future Stazioni di Soccorso Alpino.
- 1952
A Trento, sotto la guida del dott. Scipio Stenico, nasce il primo soccorso alpino istituzionalizzato in Italia, con una propria organizzazione provinciale che fungerà da modello per tutto il Paese.
- 1954
Il Consiglio Centrale del CAI approva la creazione di 26 Stazioni di Soccorso Alpino.
Il 12 dicembre 1954, a Clusone (BG), viene trasformata la Commissione Soccorsi Alpini in una Direzione del Corpo di Soccorso Alpino (CSA), raccogliendo tutte le strutture esistenti in un’unica organizzazione.
Si nominano le prime Zone-Delegazioni nelle aree più organizzate.
- 1963
Il Parlamento approva la Legge 26 gennaio 1963, n. 91, che riordina il CAI, incaricandolo anche della prevenzione degli infortuni in alpinismo e del soccorso agli alpinisti e escursionisti in difficoltà.
- 1967
Il Regolamento del CAI cambia il nome del CSA in CNSA (Corpo Nazionale Soccorso Alpino).
- 1968
Il Soccorso Speleologico entra a far parte del CNSA, diventando la sua sezione speleologica.
- 1969
Il CNSA riceve la Medaglia d’Oro al Valor Civile per il suo impegno nelle operazioni di soccorso.
- 1985
Viene approvata la Legge 24 dicembre 1985, n. 776, che attribuisce nuove competenze al CNSA, rafforzando la sua struttura e operatività.
- 1990
Il Soccorso Speleologico diventa parte integrante del CNSA, dando vita al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS).
- 1991
Le Zone e le Stazioni del CNSA vengono riorganizzate in Servizi regionali e provinciali, con piena autonomia istituzionale e organizzativa.
- 1992
Il Parlamento approva la Legge 18 febbraio 1992, n. 162 per il riconoscimento e l’agevolazione dei volontari del CNSAS, e la Legge 24 febbraio 1992, n. 225 che inserisce il CNSAS nel Servizio Nazionale della Protezione Civile.
- 1994
Il CNSAS partecipa alla creazione delle normative relative all’elisoccorso SAR (Search and Rescue), definendo le caratteristiche del tecnico di elisoccorso.
- 1995
Viene costituito il CNSAS come Organo Tecnico del CAI, con propria autonomia, in seguito alla riforma introdotta dai Decreti Bassanini (D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 419).
- 1996 e seguenti
Viene completata la costituzione dei Servizi regionali mancanti, con una crescente espansione dell’organizzazione e la creazione di nuove Zone e Stazioni.
- 2001
La Legge 21 marzo 2001, n. 74 riconosce al CNSAS il ruolo di Servizio di Pubblica Utilità, consolidando la sua funzione di riferimento per il soccorso sanitario in ambito montano e impervio.
- 2002
La Legge 27 dicembre 2002, n. 289 stabilisce che il soccorso in montagna e in ambienti impervi sia attribuito al CNSAS e al Bergrettungs-Dienst (BRD), con la loro responsabilità di coordinare le operazioni di soccorso.
- 2002 e seguenti
Il CNSAS rivede i suoi statuti e regolamenti, riorganizzando le scuole e le figure tecniche professionali del soccorso.
- 2008
Il CNSAS intraprende modifiche statutarie e regolamentari per ottimizzare l’organizzazione piramidale e la linea di comando.
- 2009
Nel 2009, il CNSA vive uno degli anni più dolorosi della sua storia: in due incidenti separati perdono la vita 7 volontari durante operazioni di soccorso.
- 2010
Il CNSA riceve la Medaglia d’Oro al Merito Civile in riconoscimento del suo impegno.
- 2013
A seguito di modifiche statutarie, il CNSA diventa Sezione Nazionale del CAI, acquisendo maggiore autonomia e rafforzando la propria struttura.
- 2017/2018
Nel 2017, il CNSA subisce una nuova tragedia con la morte di 3 volontari durante un’operazione di elisoccorso. Durante lo stesso periodo, il CNSA ottiene specifiche deroghe all’interno della riforma del Terzo Settore (D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117).
- 2020
La Legge 13 ottobre 2020, n. 126 modifica e dettaglia le funzioni del CNSAS, rafforzando la collaborazione con il Servizio Sanitario Nazionale e introducendo nuove figure specialistiche.
- 2023
Il CNSAS diventa ufficialmente un Ente del Terzo Settore, con iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) nel gennaio 2024, un passo fondamentale nella sua evoluzione istituzionale e operativa.
1954-2024: Il 70esimo del Soccorso Alpino
Nel 2024, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico celebra un traguardo straordinario: 70 anni di impegno costante nel soccorso in montagna e in ambienti sotterranei. Fondato nel 1954, il CNSAS ha salvato migliaia di vite, affrontando sfide sempre nuove con coraggio e professionalità. Questo anniversario non è solo una ricorrenza, ma un’occasione per riflettere su quanto è stato fatto e su come l’organizzazione si stia preparando ad affrontare le sfide future. Il 70° anniversario rappresenta una tappa fondamentale nella storia del CNSAS, un momento di orgoglio e di rinnovata determinazione.
Esserci, da 70 anni
“Esserci, da 70 anni” è più di un semplice motto: è la promessa del CNSAS, un impegno che dura da sette decenni. Ogni intervento, ogni missione di soccorso porta con sé il coraggio, la solidarietà e la passione di chi, ogni giorno, si mette al servizio degli altri. Questo anniversario celebra l’impatto che il Corpo ha avuto sulla vita delle persone, sia in situazioni di emergenza che nella prevenzione dei rischi. “Esserci” è un legame che va oltre il soccorso, è una presenza costante che si fa sentire anche nei momenti di difficoltà, un simbolo di sicurezza, speranza e vicinanza per chiunque ne abbia bisogno.
Il logo celebrativo del 70esimo
Il logo celebrativo del 70° anniversario del CNSAS nasce dalla trasformazione dell’emblema storico in una rappresentazione moderna e simbolica. La croce, elemento centrale del logo originale, viene mantenuta e posta al centro, a richiamare la missione di soccorso e protezione. L’aquila, simbolo di forza e vigilanza, viene reinterpretata con linee più fluide e contemporanee, integrandosi armoniosamente nel numero “70”. Questa fusione visiva trasmette il legame tra tradizione e futuro.
Il colore dorato diventa protagonista, illuminando il logo con una tonalità che evoca il prestigio e celebra l’importanza del traguardo raggiunto. Accanto al dorato, restano i colori istituzionali, a sottolineare continuità e appartenenza. Anche la tipografia è aggiornata: le lettere robuste e leggibili rimandano all’affidabilità del Corpo, mentre le linee moderne suggeriscono apertura e dinamismo.
Visivamente, il logo si evolve dall’originale, rendendo immediatamente percepibile il connubio tra il passato glorioso e un futuro innovativo, sempre al servizio della sicurezza e della comunità. Un restyling che celebra la storia mantenendo intatta l’identità del CNSAS.
soccorso alpino dal 1954 al 2024 oggi: dati alla mano (i numeri delle operazioni compiute nell’ultimo anno)
1954-2024: i numeri di 70 anni di Soccorso
In 70 anni di attività, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) ha compiuto oltre 220.000 interventi, soccorrendo quasi 240.000 persone tra feriti, dispersi e soggetti illesi ma in pericolo. Con più di 1 milione di tecnici volontari coinvolti e decine di migliaia di missioni supportate da unità cinofile ed elicotteri, il CNSAS ha scritto una storia fatta di impegno straordinario e solidarietà.
Il primo anno operativo del CNSAS, nel 1955, vide 139 interventi e il soccorso a 153 persone. Da allora, la crescita è stata esponenziale: negli ultimi dieci anni, il numero di operazioni è stato pari a quello dei precedenti sessanta anni.
Il 2023: L’ultimo anno di attività
Lo scorso anno il CNSAS ha registrato 12.349 missioni. Per garantire un intervento continuo, 24 ore su 24, 44.994 tecnici volontari hanno lavorato per un totale di 206.000 ore/uomo.
Gli interventi hanno coinvolto principalmente escursionisti (42,5%) e sono stati causati principalmente da cadute o scivolate (45,9%).
Anche le unità cinofile hanno avuto un ruolo cruciale, intervenendo in 168 missioni, tra valanghe e ricerche di dispersi. La precisione e l’organizzazione del CNSAS hanno permesso di gestire complesse emergenze nazionali e internazionali, come l’alluvione in Emilia-Romagna.
Settant’anni di interventi raccontano molto più che numeri: rappresentano vite salvate, famiglie sostenute e una comunità unita dal volontariato e dalla solidarietà. Dietro a ogni dato, ci sono uomini e donne che affrontano situazioni estreme con determinazione e professionalità, scrivendo una pagina importante nella storia del soccorso in Italia.
Onorificenze
Nel corso della sua lunga storia, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha ricevuto numerose onorificenze a testimonianza del coraggio, della dedizione e dell’eccellenza che caratterizzano il suo servizio.
- Medaglie d’Oro al Valor Civile
1969: Il CNSAS fu insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile per le sue operazioni tra il 1953 e il 1968. La motivazione sottolinea l’eroismo e l’abnegazione dimostrati nei pericolosi soccorsi e nel recupero delle vittime della montagna.
2010: Una seconda Medaglia d’Oro al Valor Civile fu conferita per il lavoro svolto negli ultimi decenni, celebrando la straordinaria generosità e professionalità del personale, capace di intervenire in situazioni estreme e di guadagnarsi il riconoscimento e la stima di tutta la nazione.
- Attestato e Medaglia di Bronzo Dorata di Pubblica Benemerenza di I Classe
2010: In seguito al terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo, il CNSAS ricevette questo importante riconoscimento per il suo straordinario contributo al superamento dell’emergenza, dimostrando un’organizzazione impeccabile e un impegno straordinario nel soccorso.
FAQs: le domande più frequenti sul Soccorso Alpino
Cosa fare prima di andare in montagna?
- Studia l’itinerario: analizza il percorso in anticipo e scegli un tragitto adatto alla tua preparazione fisica e tecnica.
- Consulta il meteo: verifica i bollettini nivometeorologici per assicurarti che le condizioni siano favorevoli.
- Prepara l’equipaggiamento: seleziona attrezzature e abbigliamento adeguati alla stagione e al tipo di terreno che affronterai. (Scopri come vestirti per fare trekking qui)
- Non partire da solo: organizza l’escursione in compagnia e stabilisci regole di 4) comunicazione con il gruppo.
- Informa qualcuno: lascia indicazioni precise sul tuo itinerario e sull’orario previsto di rientro a una persona di fiducia.
- Controlla la segnaletica: segui sempre i sentieri tracciati e presta attenzione ai cartelli e alle indicazioni sul percorso. (Puoi dare un’occhiata ai significati della segnaletica qui)
- Adatta il passo: mantieni un ritmo adatto alle tue capacità e al livello di esperienza dei tuoi compagni.
- Monitora le condizioni: valuta continuamente il meteo e il tuo stato fisico; se qualcosa cambia, preparati a modificare i piani.
- Non esitare a tornare indietro: se le condizioni peggiorano o ti senti in difficoltà, inverti la rotta senza esitazioni.
- In caso di emergenza: chiama il numero 112 e fornisci tutte le informazioni necessarie per il soccorso.
SOS: qual è il numero da chiamare in tutta Europa?
Il numero unico da chiamare in caso di emergenza in montagna e in qualsiasi altro contesto è il 112, operativo in tutta l’Unione Europea e in Svizzera. Questo numero ti collega direttamente al centro di emergenza più vicino, che inoltrerà la richiesta al Soccorso Alpino o al servizio appropriato.
Come fare una chiamata di soccorso efficace
Quando si chiama per un’emergenza, è importante essere calmi e precisi nelle informazioni che si forniscono. Le informazioni richieste dagli operatori sono cruciali per attivare un soccorso rapido e mirato. Ecco alcune linee guida:
- Dati identificativi
- Descrizione dell’incidente
- Stato della persona infortunata
- Dettagli sul luogo dell’incidente
- Condizioni meteorologiche
- Collaborazione sul campo
Restare a disposizione dell’operatore e delle squadre di soccorso è essenziale. Non interrompere la comunicazione e rimanere in zona di copertura telefonica. Inoltre, cercate sempre di mantenere la sicurezza durante l’attesa, evitando situazioni che possano mettere a rischio la vostra incolumità.
Come inviare un SMS d’emergenza
Se ci si trova in un’area senza copertura telefonica, il tentativo di inviare un SMS d’emergenza (se il segnale è solo parziale) può essere un’ulteriore opzione. L’SMS dovrebbe essere conciso (massimo 160 caratteri) e contenere informazioni chiave:
- Tipo di incidente e localizzazione (es. “Incidente in montagna, Sentiero 472, M. Nevoso. Ferito. Chiama 118/112”).
Segnali di SOS: quali è importante conoscere?
Ecco due segnali riconosciuti a livello internazionale che possono fare la differenza quando ci si trova in territori ostili senza copertura telefonica.
- Richiesta di aiuto: lancia sei segnali in un minuto, a intervalli regolari (ogni 10 secondi). Usa luce, fischietti, urla o altri segnali ottici/acustici. Aspetta un minuto, poi ripeti.
- Risposta a una richiesta di aiuto: invia tre segnali in un minuto, a intervalli regolari (ogni 20 secondi).
Come funziona l’elisoccorso e cosa fare in caso di intervento dell’elicottero?
L’elisoccorso è un elemento cruciale per il soccorso in montagna e in aree impervie, poiché permette interventi rapidi in situazioni di emergenza. Tuttavia, è necessario conoscere alcune regole fondamentali per collaborare efficacemente e garantire la sicurezza di tutti.
- Una volta effettuata la chiamata, rimani nella posizione fino all’arrivo dei soccorsi
- Se necessario, segnala la tua posizione
- Se hai bisogno di soccorso, posizionati visibilmente e segnala con le braccia alzate a formare una “Y”.
- Se non serve soccorso, usa il segnale “NO”, con un braccio alzato e l’altro abbassato a formare una diagonale.
3. Se possibile, sgombera la zona di atterraggio da oggetti che potrebbero essere spostati dal vento delle pale e posizionati ad una distanza di sicurezza.
4. Rimani visibile al pilota e segui le istruzioni dei soccorritori durante le operazioni di soccorso:
- Se l’elicottero può atterrare, il personale sanitario e tecnico raggiungerà il ferito a piedi.
- Se il terreno non consente un atterraggio completo, l’elicottero potrebbe mantenersi sospeso sopra il suolo.
- Quando il terreno è particolarmente impervio, un tecnico verrà calato con un verricello per raggiungere il ferito. Mantieni calma e lascia spazio per l’operazione.
Cos’è l’app GeoResQ e come funziona?
GeoResQ è un’app gratuita dedicata alla sicurezza in montagna, lanciata nel 2013 dal Club Alpino Italiano (CAI) e dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS). Permette agli utenti di inviare una richiesta di soccorso in caso di emergenza durante escursioni o attività outdoor, localizzandoli automaticamente. L’app ha registrato oltre 220.000 download e 82.000 utenti attivi ogni anno. Scaricabile su Android e iOS, GeoResQ rappresenta un vantaggio per chi pratica escursionismo, garantendo un filo diretto con i soccorritori 24 ore su 24.
Puoi scaricarla qui.
Cosa fare per essere volontari del Soccorso Alpino?
Diventare volontari del Soccorso Alpino significa entrare a far parte di una squadra che, con competenza e coraggio, affronta le difficoltà della montagna per salvare vite. L’ammissione al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) è aperta ai soci del Club Alpino Italiano di età compresa tra i 18 e i 45 anni. Dopo il superamento delle prove di ammissione, sarà possibile intraprendere un percorso che richiede competenze specifiche in alpinismo o speleologia.
Maggiori informazioni su: https://www.cnsas.it/il-cnsas/#info
Si può sostenere il Soccorso Alpino?
Anche chi non può diventare volontario può comunque sostenere il Soccorso Alpino, unendo il proprio impegno alla causa della sicurezza in montagna. Attraverso il 5×1000 o altre forme di contributo, è possibile fornire un supporto fondamentale per garantire la prontezza delle operazioni di soccorso.
Maggiori informazioni su: https://www.cnsas.it/sostienici/