La funivia di Bognanco: il turismo tra San Lorenzo e Fonti
Simbolo del successo della valle nel ‘900
La funivia di Bognanco è il simbolo del successo di una valle intera, è il tentativo concreto di lasciarsi alle spalle la tradizione agraria per affacciarsi sul mondo delle grandi città. Slancio verso il futuro e sfarzo di un borgo che per un secolo ha attirato turisti da tutta Europa.
La sua costruzione va inquadrata in una cornice storica di portata internazionale, sia economicamente che istituzionalmente.
La valle accoglie il turismo
Tutto ebbe inizio nel 1863, quando una giovane pastorella scoprì una piccola sorgente d’acqua nei pressi del borgo di Prestino. Le intuizioni del parroco di Bognanco Dentro e la scommessa imprenditoriale dell’avvocato Emilio Cavallini, furono il motore di un’industria del benessere che cambiò radicalmente il volto della valle per tutto il 20esimo secolo.
Prestino, oggi Bognanco Fonti, accolse un centro di cura e terapie di benessere medico proprio grazie alla sua sorgente più medicamentosa. La “San Lorenzo”, mediante dieta specifica, assicurava infatti guarigioni e salute gastrico-intestinale. L’unicità e il fascino del suo impianto portarono, a partire dagli anni ’90 dell’800, un flusso di turisti incalcolabile. L’economia prevalentemente agraria e d’allevamento del comune di Bognanco si tradusse nel settore terziario e dei servizi. Ciò garantì grandi ricchezze al piccolo borgo che, attorno alle sorgenti, costruì strutture ricettive, hotel e ristoranti per mantenere il circolo virtuoso di visitatori.
La funivia fu concepita con lo scopo di collegare il borgo di Prestino con San Lorenzo per permettere anche alle frazioni circostanti di godere della ventata positiva e fresca. Il progetto prevedeva poi di connettere San Lorenzo al San Bernardo per unire in un unico ecosistema di valore le acque di Fonti e l’escursionismo dell’alta montagna. All’epoca, infatti, non esisteva ancora alcuna strada carrozzabile, la funivia sarebbe stata un comodo mezzo di trasporto tra un borgo e l’altro.
Il Presidente della Repubblica avvia i lavori della funivia
I lavori iniziarono ufficialmente nel 1952 con la prima pietra posata al suolo. La struttura si componeva di una stazione motrice, a monte, e una di rinvio a valle. Alcuni dati tecnici: ogni cabina aveva una capienza di circa 8 persone e superava i 284 metri di dislivello che separano Fonti da San Lorenzo.
Il potenziale economico della funivia era davvero importante per l’epoca. La società esercente Funivalbo attraverso il suo “Statuto della società per azioni” (in foto) indicava il capitale in 6 milioni di lire. Questo era frazionato in 1200 azioni indivisibili del valore di 5 mila lire l’una. Due anni dopo l’avvio dei lavori, tramite un regio decreto, il Presidente della Repubblica Einaudi, approvava il capitolato stipulato tra il Ministero dei trasporti e la società per azioni Funivalbo.
Oggi la funivia di Bognanco, sebbene non possa fare godere dei propri panorami ai visitatori, è diventata il simbolo di rinascita di tutta la valle, ricordo di un secolo di gloria, ricchezza e positività per l’avvenire.
In foto la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, novembre 1954.
2 risposte
Foto stupende
Grazie per il suo commento Mauro, ci fa molto piacere.