Una guida completa sulle cartine topografiche
Se ti piace fare trekking e camminare in montagna, conoscerai cos’è una carta topografica, come trasformare una scala, come leggere le curve e i suoi simboli più diffusi.
Se invece vuoi saperne di più su qualcuno di questi argomenti, sei nel posto giusto.
Benvenuto nella guida completa di NaturaBenessereCultura sulle cartine topografiche.
Ecco cosa trovi scorrendo:
- i simboli
- i colori
- il reticolo
- le curve di livello o isoipse
- la scala
- le coordinate
Carta topografica: cos’è e a cosa serve
Una carta topografica è una rappresentazione bidimensionale e in scala di una porzione di territorio, disegnata per mostrare in modo accurato e dettagliato sia gli elementi naturali (come montagne, fiumi, laghi) sia quelli creati dall’uomo (strade, edifici, canali, ecc.).
La scala utilizzata indica il rapporto tra la distanza misurata sulla carta e quella reale nel territorio. Ad esempio, una scala 1:25.000 significa che 1 cm sulla carta corrisponde a 250 metri nella realtà.
A cosa servono?
Le carte topografiche sono particolarmente utili per esploratori, escursionisti, militari, ingegneri e geografi, in quanto forniscono una visione accurata e approfondita del territorio.
Perché usarle rispetto alle app di trekking?
Rispetto alle app di navigazione e trekking, le cartine topografiche hanno due vantaggi che le rendono irrinunciabili in alcune situazioni.
- sono indipendenti dalla batteria e dal segnale GPS
- rendono immediate tutte le informazioni di cui hai bisogno (basta saperle leggere)
A differenza delle app di trekking, che sono spesso limitate al percorso stabilito, le carte topografiche permettono una visione completa e libera del territorio circostante, favorendo la pianificazione di percorsi personalizzati e dettagliati.
Esistono 4 tipi di carte
Le cartine topografiche non sono le uniche rappresentazioni esistenti.
Le generiche “carte” si suddividono infatti in tipologie più specifiche, in base a scala e dunque livello di dettaglio.
Esistono 4 tipi di carte, qui le trovi ordinate dalla più alla meno dettagliata:
1) Piante e mappe
Le piante e le mappe hanno scale maggiori di 1:10000 (fino a 1:1.000)
Rappresentano piccole porzioni di territorio con estrema precisione.
Sono utilizzate principalmente per aree molto localizzate, come città, parchi o proprietà, e permettono di visualizzare dettagli minuti come la disposizione di singoli edifici o infrastrutture. A differenza delle carte topografiche, queste non tengono conto della curvatura terrestre e sono progettate per scopi molto specifici, come la gestione del territorio urbano.
Qual è la differenza tra mappa e pianta?
La differenza tra mappa e pianta riguarda l’area e il livello di dettaglio rappresentato. La mappa copre ampie porzioni di territorio (regioni o stati) con meno dettagli, mentre la pianta rappresenta aree più piccole (edifici o porzioni di città) con maggiore precisione e dettaglio.
2) Carte topografiche
Le carte topografiche sono rappresentazioni dettagliate di porzioni relativamente piccole di territorio, come comuni o province. Hanno scale che variano da 1:5.000 a 1:100.000, permettendo una visualizzazione accurata di elementi naturali (rilievi, fiumi, foreste) e antropici (strade, edifici, infrastrutture). La loro precisione è fondamentale per scopi come la pianificazione urbana, la difesa militare e le attività escursionistiche.
La carta topografica si chiama così dal greco: “topos“, che significa luogo e “graphia” che vuol dire descrizione, da cui “descrizione dei luoghi”.
3) Carte corografiche
Le carte corografiche rappresentano territori più estesi rispetto a quelle topografiche, come intere regioni o stati, utilizzando scale da 1:200.000 a 1:1.000.000. Offrono una visione più generale, ma includono dettagli sia fisici che antropologici, come reti stradali principali e distribuzione delle aree urbane. Sono spesso utilizzate per la pianificazione di grandi infrastrutture, come autostrade o ferrovie, dove è necessario considerare sia gli aspetti naturali che quelli umani.
4) Carte geografiche
Le carte geografiche coprono aree molto vaste, come continenti o il mondo intero, con scale superiori a 1:1.000.000. Sono meno dettagliate e adatte per una visione d’insieme di grandi territori, con informazioni generali sulle principali catene montuose, fiumi, confini politici e altre caratteristiche geografiche macroscopiche.
Qual è la differenza tra carta topografica e carta geografica?
Riassumendo, le carte topografiche offrono dettagli minuziosi del terreno, come altitudini, strade e sentieri, su scale grandi (1:25.000 o 1:50.000). Sono ideali per attività all’aperto e una navigazione precisa. Le carte geografiche, con scale più piccole (1:1.000.000 o 1:500.000), forniscono una panoramica più ampia delle caratteristiche geografiche e politiche, ma con meno dettagli sul terreno.
Gli elementi base delle carte topografiche
Gli elementi base delle carte topografiche sono fondamentali per interpretare correttamente le informazioni che queste rappresentano. Ecco una descrizione di ognuno:
1) Titolo
Il titolo fornisce una descrizione sintetica della zona rappresentata sulla carta. Indica generalmente il nome dell’area o del territorio di riferimento, come ad esempio una città, una regione o una provincia. Serve a identificare rapidamente la carta e l’area coperta.
2) Datum geodetico
Il datum geodetico è un sistema di coordinate utilizzato per definire con precisione le posizioni geografiche su una carta topografica. Indica il modello matematico su cui si basa la rappresentazione del territorio, tenendo conto della curvatura terrestre. Il datum è essenziale per garantire che le coordinate geografiche e le misure sulla carta corrispondano alle posizioni reali sul terreno.
3) Scala e scala grafica
La scala esprime il rapporto di riduzione tra le dimensioni reali del territorio e quelle rappresentate sulla carta. Ad esempio, una scala di 1:25.000 significa che un centimetro sulla carta corrisponde a 25.000 centimetri (250 metri) nel mondo reale. La scala permette di interpretare correttamente le distanze e le proporzioni tra gli elementi del territorio.
La scala grafica è una barra o una linea graduata disegnata sulla carta, che mostra visivamente le distanze reali corrispondenti a una determinata misura sulla carta stessa. Permette di misurare facilmente le distanze tra punti sulla mappa, anche senza conoscere la scala numerica.
Come leggere una carta topografica
Leggere una carta topografica non è difficile. Una volta imparate le basi si rivela uno strumento davvero indispensabile, soprattutto nelle situazioni di emergenza o scarsa ricezione internet.
Per leggere una cartina topografica è necessario imparare cosa sono:
- la scala topografica
- i simboli e i significati della legenda
- il reticolo e le curve di livello (o isoipse)
Vediamoli tutti nel dettaglio.
1) La scala di una carta topografica
La scala di una carta topografica indica il rapporto tra le dimensioni reali del territorio e la loro rappresentazione sulla carta, ed è espressa con una frazione del tipo “1 sta a X”.
Ciò significa che 1 centimetro sulla carta equivale a X centimetri nel mondo reale.
Per esempio, in una carta con scala 1:25.000, ogni centimetro sulla carta rappresenta 250 metri reali. Questo rapporto aiuta a ridurre proporzionalmente il territorio per farlo entrare su un foglio.
Le carte usate per escursioni, come quelle Kompass o Tabacco, spesso hanno scale di 1:25.000 o 1:50.000. Questa scala è ideale per la navigazione su terreni complessi come la montagna. Tuttavia, la distanza riportata è in linea d’aria, cioè calcolata su un piano, quindi senza considerare variazioni di altitudine. La distanza reale è maggiore in presenza di salite e discese, perciò potrebbe essere utile applicare correzioni basate su queste variabili, come calcolare approssimativamente la lunghezza dei percorsi col teorema di Pitagora.
Come calcolare la scala di una carta
Per calcolare la scala di una carta topografica o trasformare una scala, segui questi passaggi.
Se hai la distanza reale e la distanza sulla carta, puoi calcolare la scala con la seguente formula:
Scala = Distanza Reale / Distanza sulla Carta
Immaginiamo una distanza reale tra due punti di 5 km (500.000 cm) e una distanza sulla carta di 20 cm:
Scala = 500.000 / 20 = 1:25.000
Come passare da una scala ad un’altra
Per trasformare una scala in un’altra, ad esempio da 1:50.000 a 1:25.000, è necessario aumentare la precisione della carta, riducendo la porzione di territorio rappresentata.
Da una scala più grande a una più piccola: devi moltiplicare le misure sulla carta.
Se passi da 1:25.000 a 1:50.000, ogni centimetro sulla carta nella nuova scala rappresenterà il doppio della distanza reale.
Da una scala più piccola a una più grande: riduci la distanza in proporzione.
Ad esempio, se trasformi da 1:50.000 a 1:25.000, dimezzi la rappresentazione, quindi ogni centimetro rappresenta meno distanza.
Quando lavori con la scala, è utile ricordare queste equivalenze:
1 km = 100.000 cm
oppure
1 metro = 100 cm
Usa queste conversioni per confrontare la scala con le misure reali.
Un metodo pratico per misurare le distanze direttamente sul campo è quello di usare le dita (ma puoi usare anche squadre o righelli).
Se misuri la larghezza delle quattro dita accostate della tua mano e la usi come riferimento, puoi approssimare velocemente le distanze sulla carta, moltiplicando il numero di centimetri per 250 per avere un’idea delle distanze reali sul terreno.
Come calcolare tempo e distanza di un percorso dalla cartina
Per calcolare il tempo e la distanza durante un’escursione utilizzando una carta topografica ci sono due metodi principali: il Pace counting (conta passi) e la stima basata sul tempo.
Il primo metodo consiste nel contare i doppi passi (ogni volta che lo stesso piede tocca il suolo) per determinare la distanza percorsa. La prima cosa da fare è stabilire quanti doppi passi ti servono per coprire 100 metri su un terreno pianeggiante. Il numero di passi può variare in base alla tua altezza, età, sesso e condizioni fisiche. Dopo aver stabilito il tuo ritmo medio, puoi applicare il metodo anche su salite e discese, tenendo presente che su terreni inclinati il numero di passi aumenta perché i passi si accorciano.
Un altro metodo semplice è misurare il tempo. Usa un cronometro per calcolare quanto impieghi a percorrere una determinata distanza misurata sulla carta topografica. Ripeti la misurazione su tre tipi di terreni (pianeggiante, in salita e in discesa) per capire quanto tempo ti serve per coprire 100 metri in ogni situazione. In questo modo, quando pianifichi un’escursione, saprai quanto tempo impiegherai a raggiungere il tuo obiettivo basandoti sulla distanza calcolata sulla carta. Se il tempo effettivo di percorrenza è molto superiore a quanto previsto, saprai di dover ricalibrare le tue stime o che hai magari superato il punto prestabilito.
2) La legenda: tutti i colori e i simboli
La legenda, solitamente presente ai margini della carta, è fondamentale per interpretare correttamente i simboli e i colori.
Essa fornisce una spiegazione chiara di ogni elemento presente, come la rappresentazione di rovine, monumenti, castelli, punti di osservazione, cascate, sorgenti e altre particolarità del territorio.
Le carte topografiche utilizzano una serie di colori e simboli per rappresentare vari elementi del territorio in modo da renderle leggibili e comprensibili a colpo d’occhio.
Ogni colore ha un significato specifico che permette di identificare rapidamente il tipo di terreno o le caratteristiche geografiche rappresentate.
Colori principali
- Verde: indica le aree boschive, i parchi naturali e i prati. Più il verde è scuro, più la vegetazione è fitta
- Blu: utilizzato per rappresentare le forme d’acqua come mari, laghi, fiumi, torrenti e paludi
- Marrone: riservato alle curve di livello, che rappresentano l’altitudine e la conformazione del terreno, come pendii, montagne e altopiani
- Nero: utilizzato per edifici e infrastrutture, come case, costruzioni, ferrovie e linee elettriche
- Rosso: indica le strade principali e i sentieri
La tipologia del sentiero è spesso specificata con il tipo di linea.
- Linea continua: sentieri facili e ben segnalati
- Linea tratteggiata: sentieri di difficoltà moderata, spesso fra rocce o boschi
- Linea puntinata o con crocette: percorsi per escursionisti esperti, come vie ferrate o sentieri alpinistici
- Grigio: indica le aree rocciose, come pareti o terreni montuosi senza vegetazione
- Bianco: utilizzato per aree senza vegetazione, come strade forestali, spesso chiuse al traffico
- Azzurro chiaro: utilizzato per ghiacciai e nevai
Simboli comuni
Oltre ai colori, le carte topografiche presentano simboli che rappresentano elementi artificiali e naturali.
Questi simboli sono standardizzati, ma possono variare leggermente tra le carte.
Alcuni dei simboli più comuni sono:
- Edifici: le case sono rappresentate come piccoli rettangoli neri, mentre edifici più grandi vengono disegnati seguendo la loro forma reale.
- Strade e sentieri: le strade principali sono linee rosse continue, mentre le strade secondarie o forestali sono bianche o grigie. I sentieri, invece, variano a seconda della difficoltà, come descritto sopra.
- Corsi d’acqua: sono raffigurati con linee blu, spesso accompagnate da simboli che rappresentano la direzione del flusso.
- Bivacchi e rifugi: simboli specifici indicano punti di appoggio come rifugi, bivacchi o punti di osservazione.
- Linee elettriche e ferrovie: sono rappresentate con linee nere tratteggiate o a zigzag.
- Curve di livello: queste linee marroni disegnano l’altitudine e la conformazione del terreno, indicando montagne, colline o valli. La distanza tra le curve indica la pendenza.
Clicca qui per vedere l’esempio di una legenda tratto da Carta Topografica dell’Istituto Geologico Militare (IGM).
3) Il reticolo UTM
Avrai notato che ogni cartina è suddivisa da linee orizzontali e verticali.
La loro intersezione prende il nome di “Reticolo” ed è ciò che permette le cosiddette “coordinate”.
Il reticolo geografico è una griglia di linee orizzontali e verticali che divide una carta topografica in quadranti regolari, solitamente di 1 km per lato.
Ogni quadrante è identificato da due numeri sui bordi della carta, che indicano le coordinate del quadrante stesso. Questo sistema facilita la localizzazione e la navigazione, permettendo di trovare rapidamente aree specifiche e pianificare itinerari.
Le coordinate: come leggerle sul reticolo
Per definire un punto sulla Terra, servono soltanto tre valori: le coordinate di latitudine, longitudine e quota, ovvero l’altezza sul livello del mare (s.m.l.).
Esistono due tipologie di coordinate, una di queste nasce proprio grazie al reticolo delle cartine.
1) Le coordinate geografiche si esprimono in termini di latitudine e longitudine, ed indicano la posizione come angoli rispetto all’equatore e al meridiano di Greenwich.
2) Al contrario, le coordinate UTM (acronimo di Universal Transverse Mercator) utilizzano un sistema di griglia che misura le distanze in metri, rendendo più precise le indicazioni su mappe dettagliate.
Il sistema UTM è basato su una proiezione cartografica che mappa la superficie terrestre in segmenti chiamati “zone”, con coordinate espresse in metri.
Ti permette di:
- orientare correttamente la carta
- localizzare la tua posizione con precisione
- comunicarla con chiarezza
Per leggere e utilizzare le coordinate su una carta topografica:
- Individua il reticolo: osserva le linee verticali e orizzontali che formano quadrati della dimensione specificata, come 1 km per lato nelle carte di scala 1:25.000.
- Leggi le coordinate: Le coordinate geografiche e UTM sono indicate lungo i bordi della carta. Le coordinate UTM sono più precise per calcolare distanze e localizzare punti esatti in metri.
- Utilizza le coordinate: per determinare una posizione esatta, incrocia le coordinate lette lungo il reticolo con le informazioni della tua carta.
4) Le curve di livello o isoipse
Le curve di livello, dette anche isoipse, sono forse la simbologia più importante su una carta topografica.
Saper leggere le curve di livello significa calcolare correttamente le altimetrie, conoscere la tipologia di terreno della zona e prevedere il grado di difficoltà del sentiero.
Le curve di livello sono linee ad anello disegnate su una carta topografica che collegano punti di uguale altitudine rispetto al livello del mare.
Queste linee sono essenziali per comprendere la forma del terreno e per valutare la pendenza e il dislivello di un’area.
I punti di quota sono indicatori specifici che mostrano l’altitudine di un punto sulla mappa, rappresentati da un piccolo puntino nero accanto a un numero.
Questo numero indica l’altezza in metri sopra il livello del mare. Ad esempio, se un punto di quota accanto al numero 1500 è visibile sulla carta, significa che quel punto si trova a 1500 metri di altitudine.
Le curve di livello possono essere disegnate come:
- Curve di livello marcate: Linee marroni più spesse che rappresentano dislivelli principali, come le centinaia di metri (1000, 1100, 1200, ecc.). Queste curve forniscono un’indicazione chiara dei cambiamenti significativi nella quota.
- Curve di livello sottili: Linee più fini che mostrano dislivelli minori, come i venticinque metri tra due curve principali. Per esempio, se la curva principale è a 1000 metri, le curve sottili potrebbero indicare altitudini di 1025, 1050 e 1075 metri.
Nelle carte topografiche con scala 1:25000, le curve di livello sono disposte con una particolare cadenza. Ogni 100 metri di dislivello sono tracciate 5 linee di livello. Le linee più spesse rappresentano le quote principali, come 1100, 1200 o 1300 metri. Tra queste linee principali, le curve di livello più sottili indicano i dislivelli minori, segnando le altezze intermedie, come 1125, 1150 o 1175 metri.
Le curve di livello si suddividono in 3 tipologie:
- Direttrici: linee marroni più spesse che indicano dislivelli maggiori, come 100 metri tra una direttrice e l’altra.
- Intermedie: linee più sottili, che mostrano dislivelli minori, ad esempio 25 metri tra una linea intermedia e l’altra.
- Ausiliarie: linee tratteggiate che non mostrano l’altitudine ma forniscono dettagli aggiuntivi su variazioni minori del terreno.
Ma qual è il significato delle isoipse e come leggerle?
Quando le isoipse sono vicine tra loro, indicano un terreno ripido con un dislivello elevato, suggerendo una salita o discesa ripida. Possono indicare dunque montagne o colline.
Quando sono lontane tra loro, il terreno è più dolce e pianeggiante, suggerendo una salita o discesa graduale o una superficie relativamente piatta.
Possiamo dunque ipotizzare di trovare una pianura o un altopiano.
Riassumendo, le curve di livello ci permettono di:
- rappresentare un territorio in tre dimensioni
- conoscere la tipologia di territorio (pianeggiante/montuoso)
- conoscere la difficoltà del sentiero (in salita/in discesa)
Come orientare una carta topografica
Nella cartografia esistono principalmente tre tipi di nord:
- Nord Geografico (Vero): questo è il punto verso cui punta l’asse terrestre e rappresenta la direzione verso il Polo Nord della Terra. È il riferimento costante utilizzato nelle carte topografiche e geografiche. Il nord geografico non cambia e serve come base per le proiezioni cartografiche.
- Nord Magnetico: questa è la direzione verso cui si orienta l’ago della bussola, influenzata dal campo magnetico terrestre. Il nord magnetico non è fisso e può variare nel tempo e nello spazio a causa delle fluttuazioni nel campo magnetico terrestre. Questa variazione è nota come declinazione magnetica.
- Nord Reticolare: questo si riferisce al nord rappresentato nella griglia della mappa o della carta. Nelle mappe topografiche, il nord reticolare è generalmente allineato con il nord geografico, ma può differire leggermente a causa delle proiezioni cartografiche utilizzate. La differenza tra il nord reticolare e il nord geografico è spesso molto piccola, ma può essere importante in mappe con proiezioni distorte.
Orientare una cartina significa allineare correttamente il Nord Geografico al Nord Magnetico, tenendo in considerazione un fattore che prende il nome di declinazione magnetica.
La declinazione magnetica è l’angolo tra il nord magnetico, indicato dalla bussola, e il nord geografico, il vero polo nord della Terra. Questo valore varia a seconda della posizione geografica e cambia nel tempo a causa delle fluttuazioni del campo magnetico terrestre. È essenziale per correggere le letture della bussola e orientarsi correttamente.
Come orientare correttamente la carta (Nord Geografico) rispetto all’ambiente reale (Nord Magnetico)?
Prima di tutto occorre una bussola, dopodichè ecco i passaggi fondamentali:
- Identifica il tratto del sentiero
Localizza il tratto del percorso che intendi seguire sulla carta.
- Allinea la bussola
Posiziona la bussola sul tratto del sentiero e ruota la ghiera finché la freccia di orientamento non è allineata con il nord del reticolo della carta.
- Regola per la declinazione magnetica
Se la carta indica una declinazione magnetica, aggiusta la bussola per tenerne conto, facendo sì che il nord magnetico coincida con il nord geografico della carta.
Per accertarti che la carta sia orientata correttamente, verifica i nomi dei luoghi indicati sulla carta, come centri abitati, cime montuose, rifugi o bivacchi. Se i nomi non corrispondono alla tua posizione reale, la carta potrebbe essere capovolta, non nella tua lingua, o, in un caso estremo, potresti avere problemi di visione.
Alcuni consigli per usare la cartina
A conclusione di questa guida sull’uso delle carte topografiche, ecco una corretta procedura per pianificare un itinerario trekking servendosi di una cartina.
- Definisci punto di partenza e arrivo
- Scegli il sentiero
- Valuta il terreno
- Stima il tempo di percorrenza
- Verifica risorse disponibili e punti d’acqua
- Scegli la carta giusta
- Impara a leggere la carta
- Controlla le condizioni meteorologiche, i pericoli, i punti di riparo e le vie di fuga
- Comunica il tuo piano
- Rispetta l’ambiente
In caso di smarrimento
In caso di smarrimento come ritrovare il sentiero?
Ci sono alcuni passi che potrebbero aiutarti in un caso come questo.
- Fermati immediatamente
- Ritorna sui tuoi passi
- Orienta la carta topografica
- Segui un sentiero verso un punto di riferimento
- Se non riesci, cerca un o punto alto
- Segnala la tua presenza
- Chiama per emergenza
2 risposte
Ottimo articolo
Che bello leggerlo! Grazie Carmine per il commento.