Carlo Angela

Carlo Angela, il direttore sanitario di Bognanco

La valle Bognanco ricorda il padre di Piero Angela e di “Ulisse: il piacere della scoperta”

La Storia con la “S” maiuscola ha avuto nei secoli un rapporto privilegiato con la valle e Carlo Angela ne ha scritto un capitolo dal valore inestimabile.

Bognanco è stata un riferimento per l’escursionismo in alta montagna, per il turismo ma anche la socialità e le cure termali del borgo di Fonti. Il rapporto, lo scambio, però, è sempre stato reciproco: anche la valle ha ricambiato la Storia. Si può affermare metaforicamente che se famosi programmi divulgativi come “SuperQuark” e “Ulisse: il piacere della scoperta” avessero avuto una madre, questa sarebbe stata proprio la val Bognanco. Madre di una generazione di storici, professori e divulgatori ma anche medici rinomati.

Il primo ramo dell’albero genealogico parte da Carlo Angela: legato al borgo di Bognanco Fonti, divenne figura centrale dell’identità e prestigio della valle nel corso di tutto il secolo 20esimo.

Ripercorriamo brevemente la sinossi di Fonti. Dalla scoperta iniziale di una sorgente d’acqua particolarmente medicamentosa, si arriva all’intuizione imprenditoriale dell’avvocato Emilio Cavallini, che ci costruì attorno un impianto termale. Sfruttando le proprietà delle fonti, innescò un flusso inarrestabile di ricchezza e turismo. Il complesso termale, con la punta di diamante dei propri servizi nelle terapie curative dell’acqua detta “San Lorenzo”, elevò i benefici fisici oltre la sfera del benessere, sconfinando nelle terapie mediche. La San Lorenzo cessò di essere distribuita nei classici circuiti di vendita diventando un prodotto d’élite acquistabile esclusivamente in farmacie e istituti di cura.

A conferma di ciò divenne presto necessaria una figura responsabile. Un riferimento e coordinatore delle terapie a cui i turisti si affidavano durante la permanenza nel borgo: un medico che prendesse le redini di Bognanco Fonti. Carlo Angela, padre del futuro divulgatore Piero Angela e nonno di Alberto, rispondeva perfettamente alla carica richiesta. Fu così che la storia si legò alla valle: tramite lo sposalizio di Carlo e Fonti.

La vita di Carlo Angela

Carlo Angela fu medico, politico e antifascista italiano. Dopo la laurea in medicina presso l’Università di Torino, nel 1899, partecipò alla guerra italo-turca prima, e alla prima guerra mondiale poi, alla guida rispettivamente di un’ambulanza da montagna e dell’ospedale territoriale di Torino, ricevendo alcuni riconoscimenti. Con la fine del primo conflitto mondiale Angela si schierò in politica tra le file del partito radicale. Alcune simpatie e legami tra i membri del suo schieramento e il governo Mussolini lo allontanarono a favore dei socialisti riformisti. Il delitto Matteotti lo spinse poi ad accusare esplicitamente i fascisti sulle pagine del settimanale “Tempi Nuovi”.

Carlo Angela

La dirigenza della casa di cure termali nell’Ossolano si inserì proprio tra l’esperienza politica e il futuro impegno antifascista nella seconda guerra mondiale. Dopo la rinuncia alle cariche politiche, e successivamente all’opera prestata come medico di Bognanco Fonti, che Angela si trasferì a San Maurizio Canavese. Ebbe infatti l’incarico di direttore sanitario di una casa di cure per malattie mentali: Villa Turbina Amione. Qui, durante l’occupazione tedesca e l’istituzione della Repubblica Sociale Italiana, offrì rifugio a numerosi antifascisti ed ebrei, fino a essere sospettato dalla polizia fascista rischiando persino la fucilazione.

52 anni dopo la sua morte, in ricordo dell’opera di bene e del sacrificio della propria vita, gli fu conferito dall’istituto Yad Vashem il riconoscimento di “Giusto tra le nazioni”. 

Medicina e lotta per la pace: Carlo Angela rappresentò il volto di una valle che per sempre gli sarà riconoscente.

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