Trekking: cos’è e significato
Se ti stai chiedendo il significato di “trekking”, cos’è e cosa vuol dire fare trekking, questo articolo te lo spiegherà!
Questa attività si riferisce ad un’escursione di più giorni, caratterizzata dal pernottamento in tenda o in strutture apposite e dalla possibilità di seguire sentieri segnati o vie non segnate.
Ma cosa significa davvero fare trekking?
Dove nasce il trekking e cos’è diventato il trekking oggi?
Trekking significato: storia e origine del nome
Nella sua accezione più classica, il trekking si riferisce a escursioni a piedi di più giorni in ambienti naturali, spesso su sentieri di montagna. Ambienti che non solo permettono di esplorare e godere del paesaggio, ma anche di sfidare le proprie capacità fisiche e mentali.
Questa concezione, però, è il risultato di un’evoluzione: ha assunto infatti diversi significati nel corso del tempo, riflettendo l’interazione tra storia, cultura e natura.
Il concetto di trekking affonda le sue radici in un contesto storico e culturale variegato, con significati che variano notevolmente a seconda delle regioni del mondo.
Quando e come nasce il “trekking”
Il termine trekking, contrariamente a quanto molti pensano, non deriva dall’inglese, ma dall’afrikaans, una lingua germanica parlata in Sud Africa, derivata dall’olandese e influenzata dalle lingue locali.
La parola “trek” in afrikaans significa letteralmente “viaggio su un carro tirato da buoi” e richiama il concetto di un viaggio lungo e difficoltoso. L’origine del termine è legata a un evento storico significativo noto come il Grande Trek, avvenuto intorno al 1830 durante la colonizzazione olandese del Sud Africa.
Durante questo periodo, i Boeri, contadini e allevatori di origine olandese, stanchi dei soprusi coloniali, decisero di abbandonare le loro città e intraprendere un lungo viaggio verso l’entroterra africano alla ricerca di nuovi territori in cui insediarsi. Questo movimento migratorio, noto come il Grande Trek, vide i Boeri spostarsi con carri trainati da buoi attraverso terre inesplorate e selvagge. I viaggiatori di questo periodo vennero chiamati “trekker” in afrikaans.
Il termine trekking si diffuse poi in Europa attraverso i coloni olandesi, diventando parte del vocabolario di altre lingue germaniche e poi dell’inglese.
Oggi, il trekking è un’attività che rappresenta l’essenza dell’avventura umana, combinando il desiderio ancestrale di esplorazione con la moderna ricerca di connessione con la natura.
Un esempio emblematico dell’evoluzione moderna del trekking si trova in Nepal, paese rinomato per le sue maestose montagne. Qui, il trekking spazia da passeggiate di bassa quota attraverso villaggi e valli, a escursioni di alta montagna che richiedono abilità alpinistiche. In Nepal, il trekking non è solo un’attività fisica, ma un’esperienza immersiva che permette di scoprire la natura e le culture locali in modo profondo e significativo.
Che si tratti di un’escursione giornaliera o di un viaggio di più giorni in territori inesplorati, il trekking continua a incarnare lo spirito dell’avventura e la connessione con l’ambiente naturale.
Il significato del trekking oggi: cosa indica e cosa vuol dire fare trekking
La lingua e i significati dei termini mutano e si evolvono insieme alle società, ecco perché trekking ha gradualmente perso il suo significato per assumere connotazioni diverse e più in linea con i tempi attuali.
La differenza principale è quella che si può trovare tra il mondo anglosassone e quello europeo.
Nei paesi mediterranei come Italia, Spagna e Francia, la parola trekking è usata come sinonimo di escursione, intesa come camminata nella natura, magari in montagna, fatta nell’arco della giornata.
Gli americani e gli inglesi chiamano invece questa attività hiking, che significa proprio camminata giornaliera fatta in ambienti naturali di grande impatto paesaggistico.
Il termine trekking negli Stati Uniti e nel Nord Europa, invece, è rimasto legato al concetto di viaggio ed esplorazione, alla scoperta di nuovi territori attraverso un modo di muoversi immersivo, solitamente a piedi o in bicicletta.
I trekker percorrono lunghe distanze con l’obiettivo principale di entrare in contatto con nuovi luoghi e culture.
Inoltre, il trekking non è legato necessariamente alla montagna; si possono fare grandi trekking in ogni ambiente e parte del mondo.
Il trekking si manifesta in diverse forme, ciascuna adatta a vari desideri e livelli di preparazione fisica. Dalla tranquilla camminata su sentieri ben segnalati alle avventure in alta montagna, il trekking offre un’ampia gamma di esperienze.
Trekking significato e differenza tra trekking e hiking
L’hiking è un’escursione di durata giornaliera, non troppo impegnativa, che si svolge su sentieri segnati di difficoltà variabile, classificati da T (turistica) a EE (per escursionisti esperti).
Sebbene sia spesso confuso con il trekking, l’hiking si distingue dunque principalmente per due aspetti: la durata e l’approccio.
Mentre il trekking può comprendere escursioni di più giorni con pernottamenti, l’hiking è generalmente limitato a un’unica giornata, senza prevedere il pernottamento.
A differenza del trekking, che pone l’accento sull’esperienza naturalistica attraverso camminate lente e costanti per apprezzare ogni dettaglio dell’ambiente, l’hiking si concentra maggiormente sull’aspetto tecnico-sportivo della camminata stessa. Questo implica un ritmo più sostenuto e una maggiore attenzione alla prestazione fisica.
Trekking significato e differenza tra trekking ed escursionismo
L’escursionismo è una camminata che si svolge nell’arco di una sola giornata, spesso concludendosi in poche ore.
L’escursionismo si distingue dall’hiking e dal trekking perché è un’attività meno impegnativa e più adatta a un pubblico ampio, dove l’enfasi è sulla scoperta della natura e non sulla sfida sportiva.
Proprio per questa sua caratteristica, è considerato un ottimo punto di partenza per intraprendere attività di trekking o alpinismo.
A differenza dell’hiking, l’escursionismo perde l’approccio sportivo e non comporta escursioni giornaliere ad alta intensità tecnica.
A differenza del trekking, invece, che prevede escursioni di più giorni con pernottamenti, enfatizzando l’esperienza di esplorazione a lungo termine, l’escursionismo si svolge nel corso di una sola giornata su sentieri ben segnalati, che si concludono di solito in alcune ore di cammino e durante i quali si vive nel massimo relax il contatto con la natura.
Continua sull’articolo: Hiking: significato e differenze dal Trekking
Come fare trekking
Se non avete mai fatto trekking e state raccogliendo le informazioni necessarie per provare questa esperienza, ecco come affrontare il primo itinerario.
Per fare trekking è necessario:
- Una buona preparazione (fisica e dell’itinerario)
- Un abbigliamento tecnico
- Un’attrezzatura adeguata
- Comportarsi con rispetto lungo il sentiero
Infine, la scelta della stagione e del tracciato è ciò che può rendere la tua esperienza indimenticabile o, al contrario, più impegnativa del previsto.
Ma ciò che davvero fa la differenza è l’approccio.
Fare trekking significa immergersi e abbandonarsi al territorio che si sta attraversando, significa essere disposti a lasciarsi stupire dalle piccole cose che si incontrano.
Quella che segue è una guida passo per passo, in cui abbiamo scelto di inserire tutti i migliori consigli di base per affrontare un trekking e non trovarsi impreparati.
Prima di partire, ci teniamo a ricordarti solo una cosa: se la natura permette un’esperienza indimenticabile è solo merito di chi la rispetta e la tutela.
Con “Comportarsi con rispetto” ci riferiamo al solo buon senso, che è tutto ciò che le serve per continuare ad essere così affascinante.
Come prepararsi per un trekking
Per preparare un trekking e non trovarsi in difficoltà, è necessario essere pronti fisicamente allo sforzo che ci aspetta e aver studiato correttamente l’itinerario.
Preparazione fisica
Il consiglio migliore per una buona preparazione fisica è iniziare con esercizi aerobici come camminate, corsa leggera o ciclismo per migliorare la resistenza cardiovascolare.
Incrementa gradualmente la durata e l’intensità delle sessioni di allenamento, includendo escursioni su terreni collinari per abituarti alle pendenze.
Esercizi di rafforzamento muscolare, come squat, affondi e allenamenti per il core, sono essenziali per prevenire infortuni e migliorare la stabilità.
Non dimenticare lo stretching regolare per mantenere la flessibilità e ridurre il rischio di strappi muscolari. L’obiettivo è raggiungere una buona forma fisica generale, che ti permetta di affrontare lunghe camminate con uno zaino in spalla senza eccessivo affaticamento.
Preparazione del percorso
Una preparazione accurata del percorso è altrettanto cruciale per un trekking di successo.
- Valuta la lunghezza del tragitto, il dislivello e le difficoltà tecniche, poi informati sulle condizioni meteo previste e sull’altitudine, poiché queste variabili possono influenzare significativamente il cammino.
- Pianifica tappe intermedie e punti di rifornimento di acqua e cibo, e identifica eventuali rifugi o punti di emergenza lungo il percorso.
- Porta con te una bussola o un GPS e assicurati di avere una copia cartacea della mappa.
- Informa qualcuno del tuo itinerario e dell’orario previsto di ritorno è una misura di sicurezza aggiuntiva.
- Infine, leggi le guide e confrontati con le recensioni di chi ha già percorso quei sentieri, per raccogliere esperienze e punti di vista differenti dal tuo.
Come vestirsi per fare trekking
Quando si prepara l’abbigliamento per un’escursione di trekking, è fondamentale concentrarsi su tre caratteristiche principali: traspirabilità, leggerezza e impermeabilità.
La traspirabilità è essenziale per mantenere la pelle asciutta e confortevole, evitando l’accumulo di sudore durante l’attività fisica.
La leggerezza dei capi consente una maggiore libertà di movimento e riduce l’affaticamento, permettendo di camminare più a lungo senza sentirsi appesantiti.
L’impermeabilità, infine, è cruciale per proteggersi dalle intemperie, mantenendo il corpo asciutto e caldo anche in condizioni di pioggia o neve.
Vestirsi a strati è la tecnica più efficace per adattarsi alle diverse condizioni climatiche che si possono incontrare lungo il percorso.
- Strato Base: indumenti intimi traspiranti, come capi sintetici o in lana merino, per mantenere la pelle asciutta.
- Strato Intermedio: capo isolante come pile o piumini leggeri, per trattenere il calore senza compromettere la traspirazione.
- Strato Esterno: giacche impermeabili e antivento, preferibilmente in Gore-Tex, per proteggersi dalle intemperie.
Continua sull’articolo: Come vestirsi per fare trekking
L’attrezzatura essenziale per fare trekking
L’attrezzatura ha il compito di garantire la sicurezza, per vivere l’escursione in totale comfort evitando ogni imprevisto.
Accessori come calze tecniche, scarponi da trekking e, se necessario, bastoncini e ramponi da ghiaccio completano l’equipaggiamento essenziale.
L’attrezzatura essenziale da cui non devi separarti è:
- GPS
- Kit di emergenza e Pronto Soccorso
- Equipaggiamento per la notte (sacco a pelo, tenda leggera, materassino isolante)
- Scorta di acqua
- Viveri energetici
È sempre consigliabile portare un cambio di vestiti asciutti in caso di variazioni climatiche improvvise e prevedere uno zaino adeguato per trasportare il tutto in modo comodo ed efficiente.
Non dimenticare un cappello per proteggerti dal sole, guanti per il freddo e occhiali da sole per riparare gli occhi dai raggi UV.
Continua sull’articolo: Come vestirsi per fare trekking
Quando fare trekking: scegliere la stagione migliore
Il trekking è senza dubbio un’attività che può essere svolta durante tutte le stagioni dell’anno.
È bene, però, conoscere i pro e i contro di ciascuna per scegliere il momento migliore per partire.
La primavera e l’autunno sono generalmente le stagioni migliori per il trekking grazie alle temperature miti e alla minore probabilità di condizioni climatiche estreme. Durante la primavera, la natura si risveglia con fioriture spettacolari, mentre l’autunno offre colori caldi e paesaggi mozzafiato.
L’estate è adatta per le escursioni in alta quota, dove le temperature sono più fresche, ma bisogna essere preparati per affrontare il caldo e portare abbondante acqua.
L’inverno, invece, è consigliato solo per i trekker esperti e ben equipaggiati, pronti a sfidare il freddo, la neve e il ghiaccio.
È comunque sempre importante monitorare le previsioni del tempo e avere un piano alternativo in caso di maltempo.
Infine, ricorda che ogni luogo può far vedere il meglio di sé solo in particolari momenti dell’anno: le creste innevate delle Alpi sono sensazionali quando coperte di neve, mentre una passeggiata nel sottobosco risulta romantica in autunno, verdeggiante e fresca in primavera ed estate.
Dove fare trekking
L’Italia offre una rete escursionistica unica, per trekking che attraversano paesaggi mozzafiato, dalle montagne alpine alle coste mediterranee.
Le Alpi e le Dolomiti, nel nord del paese, sono ideali per gli escursionisti esperti alla ricerca di sfide e panorami spettacolari, con sentieri famosi come l’Alta Via delle Dolomiti.
Gli Appennini, che attraversano l’Italia da nord a sud, offrono un’ampia varietà di percorsi adatti a tutti i livelli di esperienza, come il Parco Nazionale d’Abruzzo e il Gran Sasso.
La Sicilia e la Sardegna offrono percorsi unici attraverso paesaggi vulcanici e coste incontaminate, come l’Etna e il Selvaggio Blu. Anche le isole minori, come l’Isola d’Elba e le Eolie, offrono percorsi suggestivi.
Inoltre, i parchi nazionali italiani, come il Parco Nazionale del Gran Paradiso e il Parco delle Cinque Terre, offrono una rete di sentieri ben segnalati immersi nella natura, adatti a escursionisti di tutte le abilità.
Scegliere il luogo giusto per il trekking in Italia dipende dalle preferenze personali e dal livello di esperienza, con una varietà di opzioni che garantiscono avventure indimenticabili in ogni stagione.
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