Gian Giacomo Galletti, il benefattore della valle

La storia di Gian Giacomo Galletti

L’8 luglio 1789, nella piccola frazione del comune di Bognanco dentro detta Collorio, nasceva una delle figure più dedite alla val d’Ossola di sempre: Gian Giacomo Galletti

La Fondazione cui dette vita nel 1868 nella città di Domodossola testimonia l’impegno e la voglia di migliorare profondamente il territorio. Ebbe infatti a cuore l’istruzione della popolazione tramite la creazione di scuole e attività culturali come musei, biblioteche e teatri.

Nato da famiglia contadina, si allontanò appena dodicenne per andare a lavorare come operaio alla costruzione della strada del Sempione, prima grande via carrozzabile della valle. Dopo due anni di lavoro sul Sempione, decise di varcarlo per cercare fortuna in Svizzera

Di lui non si seppe più nulla, fino a quando il suo nome comparve sulla “Gazzetta di Milano” del 24 agosto 1826. Le notizie su di lui non erano certe: correva voce che fosse diventato un commerciante di pietre preziose, qualcuno lo sapeva ricco banchiere. Solo un’ipotesi era vera: la sua ricchezza. Trasferitosi a Parigi con la moglie, Galletti diede da subito sfoggio della sua magnanimità fondando una “società di beneficenza” per emigrati italiani, come lui.

Il patrimonio della val d’Ossola

Il 28 febbraio 1869 venne eletto deputato al Parlamento Italiano con voto quasi unanime degli ossolani. Da lì, Galletti cominciò a ricambiare la valle con riconoscenza e generosità. La lista delle sue azioni benefiche è estremamente lunga e varia, a cominciare dalle diverse rendite annue concesse al borgo di San Lorenzo per garantire assistenza sanitaria e istruzione agli abitanti.

donazione Galletti scuola

Decise poi l’apertura di scuole elementari maschili e femminili al fine di assicurare istruzione ai giovani. Proprio la particolare volontà di promuovere l’educazione lo spinse a spendersi per combattere povertà e analfabetismo tra i meno abbienti. Finanziò borse di studio e materiale gratuito per consentire l’accesso a scuola anche a chi, fino ad allora, non l’aveva avuto.

documenti e lasciti Gian Giacomo Galletti

Nel 1869 Galletti fece un’altra donazione, questa volta all’intera val d’Ossola. Aprire e mantenere una scuola popolare per la lavorazione del legno, favorire opere di ricostruzione in seguito a frane, fondare una scuola popolare d’arti e mestieri, oltre che un corso di lingua tedesca e francese, avviare la costruzione delle vie di comunicazione con Bognanco dentro, compresa la strada di collegamento con la Svizzera, tramite il passo del Monscera: questi solo alcuni degli scopi che le rendite assicurate dalla donazione cercavano di garantire.

L’Ossola ricorda Gian Giacomo Galletti

Gian Giacomo Galletti

Oggi Gian Giacomo Galletti è riconosciuto universalmente per le sue opere di beneficenza e per le ricchezze che regalò alla valle. Dopo l’estate del 2019, a lui intitolata, altre iniziative raccontano la gratitudine degli abitanti dell’Ossola verso la sua figura. La frazione di Boco, nello scenario della manifestazione artistica e culturale chiamata “Boco dipinta” e l’installazione del pittore Renzo Foglietta mirano a lasciare alla valle, e a chi la vive, traccia di ciò che Galletti donò generosamente.

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