San Lorenzo t’ho invocato, t’ho pregato e scongiurato
alla grotta sacra, umile un dì venni come un vile.
Trenta bevvi e più bicchieri ma benigno tu non eri –
per la mia colecistite con la gasteroenterite.
Consultato un Sanitario, tosto il metodo mio vario:
<< Se guarir vorrà di botto di bicchier non passi l’otto >>.
Incredibile ma vero son guarito per davvero.
Tutti ormai della famiglia adoriam questa bottiglia.
BOGNANCO N.13 20/08/1934
Questa è una canzone dedicata quasi 100 anni fa all’acqua San Lorenzo.
Ma di cosa parla? Come interpretarla e soprattutto c’è un fondo di verità o era un simpatico tentativo di pubblicità?
Escludere l’ultima ipotesi storicamente potrebbe essere un grave errore perché in questo archivio abbiamo pubblicato (e continueremo a pubblicare) tante testimonianze e opere che con l’ironia e la melodia cercavano di diffondere la ricchezza e i benefici delle acque di Bognanco.
In questa canzone datata 1934, e ritrovata presso l’archivio storico della Biblioteca di Domodossola, sicuramente c’è nascosto tanto della storia delle Terme di Bognanco.
Ecco alcune curiosità che abbiamo trovato.
“Trenta bevvi e più bicchieri ma benigno tu non eri.”
Negli ultimi anni dell’800 e nella prima metà del ‘900 Bognanco divenne una meta ricercatissima per la preziosità delle cure idropiniche che assicurava ai villeggianti e ai clienti delle Terme.
Ancor di più quando la direzione sanitaria venne affidata al Dottor Carlo Angela, padre del noto divulgatore Piero e nonno del famoso conduttore televisivo Alberto Angela.
Con lui le diete a base di acqua San Lorenzo (le altre due sorgenti erano ottime come acqua da pasto) si rivelano davvero efficaci nel risolvere problemi intestinali, digestivi ed epatici.
Nello specifico, la cura consisteva in un ottimo equilibrio tra attività fisica all’aria aperta e regolare assunzione di San Lorenzo nel corso della giornata perché, grazie alla sua composizione unica, favoriva l’espulsione dei malesseri e produceva un effetto realmente benefico e duraturo.
Questa canzone ci dice di più: il numero corretto di bicchieri per guarire dal proprio male non poteva superare otto.
Sulla sua efficacia, poi, ci affidiamo a chi scrisse questa canzone, perché anche se sembra “Incredibile ma vero” lui disse “son guarito per davvero.”