VALBO HISTORY

20 Gennaio 1950

Una gara di scopa per dimenticare la guerra

Bognanco S.Lorenzo

GARA DI SCOPA

Domenica, S. Maurizio, in una bella giornata di sole, nell’accogliente Ristorante degli Amici, si svolse nel pomeriggio una interessante e movimentata gara di giuoco a scopa.

Ben dodici coppie di abili giocatori disputarono i buoni premi, che la giuria assegnò alla fine della eliminatoria ai fortunati vincitori.

La classifica allineò al primo posto il Dott. Angelo Baroffio e Pellanda Carlo fu Alberto, poi in ordine: Pontiroli Santino e Gorla, Pellanda Ernesto fu Alberto e Guarisco Ercole, Rovina Felice e Vescio Giuseppe di Luigi.

Ci congratuliamo coi fortunati vincitori e con tutti i giocatori, augurando che questi giuochi popolari che affratellano nella concordia e nella soddisfazione dell’onesto sollievo, dopo le fatiche estenuanti dei duri lavori quotidiani, si ripetano con frequenza.”

Con simpatia fu notata la presenza di un gruppo di ammiratori e simpatizzanti di Domodossola.

IL POPOLO DELL’OSSOLA N.3

20/01/1950

Il gioco della scopa e l’Italia del dopoguerra

Nel gennaio 1950, sulle pagine de Il Popolo dell’Ossola, compariva un curioso resoconto di una vivace gara di scopa svoltasi a Bognanco San Lorenzo. L’evento, ospitato nel Ristorante degli Amici, riunì dodici coppie di abili giocatori in una competizione all’insegna della convivialità e del sano divertimento. Alla fine del torneo, i vincitori furono premiati tra l’entusiasmo dei presenti, in un’atmosfera che lo stesso articolo descrive come calorosa e gioiosa.

Oltre a celebrare i campioni del giorno, il giornale sottolinea il valore sociale di questi incontri. In un’epoca segnata ancora dalle difficoltà della ricostruzione postbellica, eventi come questo rappresentavano un’occasione preziosa per le comunità locali. Dopo il duro lavoro quotidiano, un semplice gioco di carte diventava un momento di aggregazione, capace di rafforzare i legami tra amici, vicini e perfino con ospiti provenienti da Domodossola.

La scopa, d’altronde, è un gioco profondamente radicato nella tradizione italiana, praticato nei bar, nelle osterie e nelle case di tutto il paese. Nel contesto delle piccole comunità montane come Bognanco, aveva anche un ruolo di collante sociale, creando occasioni di incontro e confronto in un periodo in cui il tempo libero era limitato e le forme di intrattenimento assai più semplici di oggi.

Rileggere oggi questo articolo significa dimenticarsi per un attimo nell’Italia realista e perdersi in un momento davvero autentico della vita di quel tempo, quando il divertimento era fatto di gesti semplici, ma profondamente sentiti. È una testimonianza del valore della socialità e delle piccole tradizioni che ancora oggi, in qualche bar di paese o nelle sagre estive, continuano a sopravvivere.

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