La risposta di Giolitti
Il Presidente del Consiglio on. Giolitti così rispose:
Sindaco Bognancodentro
Ringrazio Vostra Signoria cortese telegramma bene augurando l’avvenire di codesta forte popolazione lieto che inaugurazione sia avvenuta alla presenza del mio Egregio amico e collaboratore Alfredo Falcioni.
Distinti saluti
Giolitti
L’INDIPENDENTE N.35 30/08/1911
Forse ai più quando si parla dell’Unità d’Italia viene in mente il Conte Cavour, primo Presidente del Consiglio della neo penisola unita.
Sicuramente tutti, però, ricordano di un suo successore: Giovanni Giolitti, cinque volte Presidente del Consiglio e politico italiano che ha fatto la storia del nostro paese.
Nel 1911, come riporta il giornale “L’Indipendente”, proprio Giolitti inviò un telegramma personale perché Bognanco sentisse anche i suoi auguri in un giorno di festa e innovazione.
Per capire il significato di quel messaggio, occorre fare un passo indietro lungo circa 100 anni.
A quel tempo, l’Italia non era ancora unita, ma si avvicinava velocemente ad un periodo di profondo rinnovamento economico e sociale.
La rivoluzione in questione riguarda i trasporti, che fino ad allora avvenivano su carrozza, per chi poteva permettersela.
È del 1839 la prima ferrovia in Italia, costruita a doppio binario nel Regno di Napoli e inaugurata dal re Ferdinando II di Borbone.
Di pochi anni prima, nel 1805, la prima strada carrozzabile di valico del Sempione, e proprio di strade si parla in questo articolo storico.
Giusto duecento anni fa, nel 1806, si era aperta al pubblico la grande strada carrozzabile: la strada napoleonica del Sempione che, attraverso il valico, collegava comodamente Milano con Ginevra e, di lì, con Parigi.
La prima e nuova arteria alpina faceva parte del grande progetto di investimenti pubblici e di dominio che, nato dall’entusiasmo delle vittorie militari dell’Imperatore francese Napoleone, mirava alla costruzione di una grande rete di strade principalmente per il passaggio delle truppe.
Prima di Napoleone si parlava di grandi vie simili solo all’epoca dei romani e delle loro carrozzabili in pietra.
In questa cornice, l’Italia vede poco alla volta capillarizzarsi il proprio flusso commerciale interno, ed estero, favorendo così l’economia e la crescita del paese.
E anche Bognanco, nel 1911, annuncia l’inaugurazione della sua nuova via carrozzabile, che da Prestino (Bognanco Fonti), cuore turistico pulsante della valle dopo la scoperta nel 1863 delle sorgenti curative, collegava San Lorenzo, centro organizzativo del Comune, da lì a poco comune unico non più sotto il nome di Bognanco-dentro, e “fuori”.
Le pagine dell’Indipendente, oggi, sono una fotografia su carta di uno ieri in cui si inaugurava una piccola ma grande rivoluzione per la Valle Bognanco, alla quale anche il Presidente del Consiglio Giolitti ha voluto partecipare.