Bognanco
REFERENDUM SULLA SCISSIONE DEL COMUNE
Il Sindaco e la Giunta, per conoscere il parere di tutti in questo bombardamento di proposte, e per avere nello stesso tempo, cosa che mancava alla prima domanda, l’autenticazione notarile delle firme dei richiedenti, hanno deciso di bandire un referendum tra i capifamiglia.
Col referendum sarà chiesto:
1° Il Comune di Bognanco deve essere suddiviso?
2° In caso affermativo: nei tre comuni di origine o in due soli comuni (Bognanco Dentro e Monteossolano – San Marco)
Poiché la questione è matura ed è stata assai discussa anche sul <<Risveglio>> si può concludere che la separazione è stata chiesta per la difficoltà di recarsi a piedi nel capoluogo mentre obbiettivamente di sfruttamento dei due comuni più piccoli da parte del maggiore non si può parlare.
Bognanco Dentro ha reciso le sue chiome quanto S. Marco, mentre la calvizie di Monteossolano è di antica data: se mai tutti e tre i comuni hanno sacrificato qualcosa nell’interesse dello sviluppo della stazione di cura. D’altra parte, ora come in avvenire una giusta rappresentanza di ciascuno dei tre comuni è assicurata in seno alla Giunta.
L’esperimento di un ufficio staccato al Torno è stato fatto (e con l’aiuto del telefono e della posta un maggior numero di pratiche potrebbe lì essere svolto).
Si è prospettato di costruire a Prestino la nuova sede comunale ma ragioni anche di economia fanno escludere, oggi, tale costruzione.
E d’altra parte alle Fonti la vita si riattiva per soli tre mesi all’anno e in quel periodo vi è posta, ufficio turistico, guardie, corriere per San Lorenzo ecc.
Questo progetto non può poi essere sollevato se si torna ai tre comuni o comunque per San Lorenzo al vecchio territorio di Bognanco Dentro.
Infine che i San Lorenzesi abbiano timore che continuino a prevalere troppo gli interessi turistici ne è prova la diffidenza con la quale è stata accolta la proposta dello scrivente che pure non ha alcun fine nascosto, sul cambio della denominazione del comune in quella di Bognanco Fonti.
Si è detto: << Che non sia il primo passo per far precipitare giù a valle il municipio! Noi siamo i più numerosi e i più tagliati fuori dal mondo. Se non si vuole che le montagne si spopolino la sede comunale deve stare il più in alto possibile e la Giunta deve fare principalmente gli interessi degli alpigiani. >>
Questo il suono delle varie campane.
RISVEGLIO OSSOLANO N.46 13/11/1946
Erano passati pochi mesi dal 2 giugno.
Il 1946 fu per l’Italia un anno di rinascita: tutti i cittadini della penisola erano appena stati chiamati al voto per decidere le sorti della futura Repubblica, anche le donne.
Il suffragio universale aveva finalmente portato il faro della democrazia in un paese che cercava di risorgere dalle ceneri della seconda guerra mondiale.
Solo 5 mesi dopo una data tanto significativa, i cittadini di Bognanco dovettero tornare alle urne: è il Referendum per il destino del nome del Comune e questo 46esimo numero del Risveglio Ossolano ne è la testimonianza.
Bognanco aveva abbandonato la denominazione “Dentro” e Fuori” nell’anno 1927, riunendosi sotto un Comune unico con Municipio a San Lorenzo, il suo cuore amministrativo.
Le polemiche iniziarono a sorgere per le difficoltà di raggiungerlo personalmente, oltre che per i dubbi sulla equa rappresentanza delle numerose frazioni all’interno della Giunta.
Nel tumulto del dibattito sulla proposta di scindere il Comune di Bognanco, emerge chiaramente questa divisione di opinioni tra i cittadini.
La necessità di una risposta autenticata, da “Dentro o Fuori”, fu ciò che spinse Sindaco e Giunta a indire un referendum tra i capifamiglia, ponendo i seguenti due fondamentali interrogativi sulla tavola:
- Suddivisione del Comune
- Eventuale Configurazione nei tre comuni di origine o in due soli (Bognanco Dentro e Monteossolano – San Marco).
Mentre discordanti “campane” risuonano nelle orecchie dei giornalisti del Risveglio Ossolano, Bognanco si appresta a votare.