VALBO HISTORY

31 Luglio 1942

La chiesa di San Marco quando ancora aveva 400 anni

Bognanco – S. Marco

IV Centenario di parrocchia.

Il nostro campanile, che nella sua robusta semplicità fa pensare allo stile preromanico, freme nell’attendere con il prossimo 2 agosto l’ondeggiare della sua campana che dal 1590 va a scambiando con il Dagliano, l’eterno rumoreggiante, i colloqui segreti delle memorie antiche e dei presagi futuri. La sua voce vuole giungere per tutta la valle per dire a tutti l’entusiasmo con cui questa buona popolazione vuole tributare a Dio l’omaggio di lode e di grazie per il dono della fede in cui trovò sempre il vincolo di coesione, pur sparso in innumerevoli frazioni; si vede che qui ebbe la più bella sua espressione, proprio mentre nella nostra patria cominciava a illanguidirsi: la erezione canonica della parrocchia, chiesta dalla popolazione per praticare meglio la vita religiosa, per affrettare i battesimi, per aver maggior agio alla confessione, per provvedere meglio alla salvezza dell’anima! 

Tutti i motivi che si leggono in archivio nel decreto con cui il vescovo di Novara, conte Giovanni Angelo Arcimboldo esaudisce i voti e le suppliche presentati dal sindaco (Antonio Antonioli di Messasca) insieme con una legazione di popolo, concedendo la scissione dalla matrice di Vagna. 

Armonie di cifre che oggi ci presenta la parrocchia bella come un capolavoro secolare e vittorioso sopra gli uomini e sopra il tempo: 1542 1942. 

Monsignor Binaschi impossibilitato a venire sarà rappresentato bene dal celebrante P. Rebora, Direttore del Collegio Rosmini, e dal Rev.mo Don Beretta che tra noi è di famiglia e predicherà il triduo con il discorso finale alla messa solenne. 

Così la nostra chiesa, bella e nitida, rivivrà il corso secolare della nostra parrocchia impresso e segnato in modo visibilissimo con l’incisione delle sue date: 1568 nel granito del sacrario; 1590 sulla campana; 1607 sulla cassetta delle elemosine; 1618 sull’architrave della sacrestia, 1660 sul battistero. Del primo settecento sono candellieri, balaustra ecc.; del 1780 sono le portelle del presbiterio ecc. Prima ancora, ossia del 1659, è una Madonnina Assunta: statuetta di marmo alta cm. 60, con nicchia e data incisa: è alquanto rozza ma di una espressione bellissima; poco discosta dalla porta, come vigile sentinella, fissa i due occhi (non simmetrici) ai fedeli che vi entrano e portando una mano al suo cuore pare che ci dica e dia la grazia di conservare il nostro bianco come il suo marmo.

Ci sarebbero poi meravigliosi paramenti; e l’archivio? quante cose interessanti in quei registri, in quei fogli sparsi! Non sarebbe bella una mostra di tutte queste cose?

Noi non scartiamo l’idea. 

Ad un altr’anno, se c’è tempo.

Allora metteremo in un cantuccio anche la nota delle spese di un chierico locale nella vacanza del 1826. La spesa di un soldo e mezzo per l’orologio è superata dai i soldi otto per lo zucchero. Per pochi soldi si poteva quindi essere dolce sentire il battito dell’ora giusta. Cose che confronteranno con molta gioia con i bilanci futuri quando faranno sì che da Bognanco Terme arrivi fino a noi… la nuova strada, nuovo come i tempi nuovi, come quelle vittoriose costruite dai nostri soldati, come l’orologio non più di legno, che risalire a presto il campanile per suonare le ore.

Intanto la campana che dal 1590 porta inciso il nome e l’invocazione di S.Marco sta per darci la nota solenne che accende in armonia soprannaturale i cuori le anime attorno alla navicella di Pietro. Noi che ancora navighiamo sentiremo nella purezza della nostra coscienza il ritorno di tutti i trapassati che grazie alla stessa nave già toccarono il porto. Vivi e morti ci sentiremo tutti nati per un medesimo fine, ci troveremo tutti i genuflessi dinanzi alla medesima Ostia, ci sentiremo sulle labbra e nel cuore lo stesso Cristo. 

Orario delle funzioni. 

Ore otto: prima Messa; ore dieci e mezzo: Messa solenne con discorso di Don Beretta, ed offerta.

Ore 15: Vespri, parole del Parroco, Te Deum, incanto dell’offerta.

IL POPOLO DELL’OSSOLA N.31 31/07/1942

Dal 1590 le campane della torre di San Marco hanno scandito senza interruzione lo scorrere dei secoli.

Questo articolo tratto da “Il Popolo dell’Ossola” anno 1942, racconta per la prima volta di campane impazienti di suonare.

L’occasione speciale è l’arrivo del IV centenario della chiesa di San Marco, con l’intera parrocchia riunita e pronta a celebrarlo.

Sono tante le curiosità che questo reperto d’archivio custodito nella Biblioteca di Domodossola ci permette di conoscere.

Una cronistoria precisa riporta le date di costruzione degli elementi architettonici e artistici della chiesa, mentre la narrazione della sua genesi architettonica, ci racconta del desiderio di scissione dalla parrocchia di Vagna.

Nascerà così il futuro borgo di San Marco, attorno alla sua chiesa che, da allora, stava battendo le ore da quasi 400 anni.

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