Dacchè è sorto nell’Ossola un vero risveglio per incanalare ed usufruire dei salti d’acqua quali origini di energia, anche in questa valle si è pensato al torrente Dagliano.
Gli iniziatori tennero alcuni giorni sono una riunione per vedere di concretare qualche cosa e formare una società; auguriamo buoni affare, ma pare che finora la cosa sia ancora un poco lontana e si voli sulle nubi di troppo ottimismo che in questione d’affari non ci deve essere.
L’OSSOLA N.9 02/03/1901
Fino alla seconda metà dell’800 l’energia veniva prodotta principalmente attraverso alcune tecniche chiave:
- Carbone e vapore: L’uso del carbone come fonte di energia era fondamentale. Le macchine a vapore, alimentate proprio dal carbone, erano ampiamente utilizzate per la produzione industriale e il trasporto ferroviario.
- Petrolio: L’uso del petrolio iniziò a crescere, soprattutto per l’illuminazione e come carburante per i motori a combustione interna.
Questo articolo datato marzo 1901, ritrovato presso l’archivio storico comunale della Biblioteca di Domodossola, parla di una possibile rivoluzione energetica: sfruttare le correnti della Valle per produrre energia elettrica tramite una centrale.
Non a caso, dopotutto, Bognanco era nota come la Valle “delle cento cascate”.
Il documento parla infatti di alcuni “iniziatori” che, sulla scia dei recenti investimenti in Ossola, si riuniscono per discutere le reali possibilità del progetto e formare la prima società bognanchese.
Da quel giorno, quei “voli sulle nubi di troppo ottimismo che in questione d’affari non ci deve essere” riescono ogni anno a fornire energia a migliaia di case.
E con i suoi 12 GWh (12 Miliardi di Gigawatt/ora) la centrale idroelettrica di Bognanco-Dagliano potrebbe da sola alimentare un’abitazione per 4 milioni di giorni, o permettere ad un’auto elettrica di percorrere 60 milioni di km.
L’acqua di Bognanco non solo era fonte di benessere e cure idropiniche, ma si avvicinava ad essere fonte di energia rinnovabile per tutto il territorio ossolano.