Gli antichi lavatoi in pietra
Cosa sono gli antichi lavatoi pubblici?
Gli antichi lavatoi in pietra sono un monumento storico e architettonico.
I lavatoi pubblici rappresentano la vita di un tempo, il lavoro e la famiglia, l’allevamento e le coltivazioni ma anche il lavaggio a mano e le preziose risorse idriche di paese.
La loro bellezza è racchiusa nella semplicità della pietra.
L’importanza degli antichi lavatoi nella storia
I lavatoi hanno da sempre fatto parte della vita quotidiana dei paesi e delle loro famiglie: il loro valore sociale è inestimabile.
Ripercorrere la storia degli antichi lavatoi, grazie al patrimonio della Val Bognanco, ci permette di comprendere cosa sono, come erano fatti, a cosa servivano, fino ad una loro recente valorizzazione estetica proprio in Val Bognanco grazie all’iniziativa “lavatoi fioriti”.
Una volta ci si lavava così
Da Manzoni con la famosa “sciacquatura dei panni in Arno” al detto “lavare i panni in casa propria”, l’origine letteraria dell’attività di lavatura ha una storia antichissima.
Quella dei lavatoi è un pò più recente, con i primi esemplari comparsi in Italia nel corso del 1500, diffondendosi successivamente solo a partire dalla metà del XIX secolo.
L’evoluzione della società in campo medico e dell’igiene aiutò la diffusione dei lavatoi anche nei piccoli centri abitati e nelle frazioni più nascoste.
In valle Bognanco, un territorio montano che si estende tra il Lago Maggiore e la Svizzera, ciascun borgo vanta uno, o più, lavatoi antichi pubblici, che con il tempo sono diventati simbolo del centro abitato e della sua comunità.
Proprio in ambiente di montagna, vivo e naturale, il lavatoio ha sempre mantenuto inalterata la sua importanza per il paese fino ai primi anni ‘50, quando l’avvento dell’acqua corrente nelle case iniziò a diffondersi in tutta Italia, seguita infine dalle lavatrici domestiche.
Struttura e materiali degli antichi lavatoi
La struttura base dei lavatoi può essere distinta in 3 principali categorie:
- lavatoi a vasca unica
- lavatoi a vasche multiple
- lavatoi a canale
Lavatoi a vasca unica
I lavatoi a vasca unica sono ampi bacini in pietra o sasso, recentemente anche coperti da uno strato in cemento.
Non è rara la suddivisione in due vasche disuguali, di cui una dedicata alla fase di risciacquo dei panni lavati.
Lavatoi a vasche multiple
I lavatoi a vasche multiple sono di costruzione più moderna, sono composti da bacini prefabbricati e accostati uno all’altro, spesso dotati di copertura.
Lavatoi a canale
I lavatoi a canale erano costruiti nelle vicinanze di una gora, canali artificiali dedicati all’alimentazione idrica di un mulino o all’irrigazione dei campi coltivati.
Gli antichi lavatoi erano costruiti solitamente a vasca unica e posizionati nella piazza del paese, bene pubblico a disposizione delle famiglie. I materiali più utilizzati erano pietra e sassi locali, specialmente nei borghi di montagna.
Con l’evoluzione dell’edilizia e le possibilità offerte dal cemento, anche i lavatoi, pur mantenendo ruolo e struttura, si adeguarono ai tempi più recenti. Con il passare degli anni i lavatoi a vasca unica hanno infatti ceduto il posto a vasche prefabbricate in cemento, dotate di canali di scolo per le acque sporche e lastre di cemento per un lavaggio più agevole.
Oggi, la comodità delle lavatrici domestiche ha fatto dimenticare l’importanza che i lavatoi pubblici hanno avuto fino agli anni ‘70 del Novecento. Le strutture coperte e posizionate al centro del borgo rendevano infatti possibile una maggiore igiene anche nei territori lontani da ruscelli e corsi d’acqua.
I lavatoi, veri monumenti al lavoro e alla vita di un tempo, sono un libro vivente che racconta le montagne di Bognanco. Attrezzi da lavoro e strumenti tradizionali, bacheche illustrative e targhe commemorative: ognuno racconta una pagina di Bognanco ai visitatori che si abbandonano alla sua lettura.
I lavatoi per l’allevamento e il bestiame
La funzione degli antichi lavatoi è un ricordo ancora lucido e vivo nella memoria di chi, di ritorno dal lavoro nei campi e dai pascoli, sostava con mucche e pecore per permettere al bestiame di rinfrescarsi nelle sue vasche dopo una giornata tra i verdi prati dei versanti.
Non solo animali: l’acqua fresca e limpida dei lavatoi accoglieva anche i paesani che volevano abbeverarsi o rinfrescarsi nelle calde giornate estive. Nessuna sorgente, infatti, è più buona di quella che sgorga dalle proprie montagne.
Tra i lavatoi di Bognanco, per esempio, quello del borgo di Graniga raccoglie l’acqua di una propria sorgente, che sgorga all’alpe Gallinera.
Ma il lavatoio era anche il vero centro e cuore del paese, svolgeva un ruolo sociale, aggregativo e di ritrovo. Vi si riunivano i falegnami prima di una giornata di lavoro, coloro che rientravano a casa la sera e si fermavano per sciacquarsi nelle sue acque, ma anche i giovani tra chiacchiere e giochi d’acqua e le anziane che si sedevano attorno con i panni della famiglia.
Lavare i panni al lavatoio
La funzione primaria dei lavatoi era indiscutibilmente il lavaggio a mano dei panni. Le donne della frazione, talvolta lavandaie di professione, andavano insieme al lavatoio comune con i vestiti e panni da lavare.
Prima degli anni ‘50, soprattutto fuori dai grandi centri abitati e dalle città, non si disponeva di acqua corrente nelle abitazioni.
I lavatoi erano dunque fondamentali anche per l’igiene personale e della casa, erano il luogo dove raccogliere l’acqua da portare in casa per cucinare o lavarsi.
L’attività del bucato si svolgeva solitamente un paio di volte al mese. Le famiglie generalmente povere, la scarsità di vestiti e le altre faccende familiari, rendevano il lavaggio a mano un’attività secondaria.
Nonostante si trattasse di una faccenda familiare, si diffuse presto la professione di lavandaia, figura che si occupava di lavare i vestiti delle famiglie per aiutare la propria con qualche soldo in più. Ciò che rimase invariato era il ritrovo comune tra le vasche dei lavatoi, momento di leggerezza e comunità tra i frazionisti.
Il lavaggio a mano: lavare i panni con la cenere
Lavare i panni un tempo era un’attività lunga e impegnativa, a cui oggi non siamo lontanamente abituati.
Gli strumenti a disposizione erano assai più rudimentali, ricavati dalla natura e da ciò che si aveva a disposizione.
Sapone, cenere e acqua bollente: questo era tutto ciò di cui una lavandaia aveva bisogno, oltre ad una buona dose di forza fisica e pazienza.
La prima fase prevedeva di rimuovere lo sporco più ostinato con l’uso del sapone fatto in casa. Soda caustica, pece, scarti di grasso e ossa animali venivano bolliti insieme e profumati con lavanda, e erbe aromatiche o da cucina.
I panni venivano quindi strofinati con energia fino a rimuovere lo strato esterno e le macchie più visibili.
Solo a questo punto si usava la “ranna”, una soluzione ricavata versando acqua bollente sopra uno strato di cenere bianca. La cenere, in particolare, era stata prodotta in precedenza dalla combustione di legni poveri stesi su un telo o un vecchio lenzuolo, il “cendrale”.
I vestiti, dunque, erano prima lavati col sapone, coperti poi dal cendrale su cui era posta la cenere bianca setacciata, e infine bagnati con acqua bollente.
L’acqua bollente, a contatto con la cenere, reagiva chimicamente formando una soluzione di bicarbonato di potassio che penetrava nei panni rendendoli nuovamente bianchi e profumati.
L’ultima fase del lavaggio a mano era la risciacquatura: i panni intrisi e pesanti erano sbattuti sul lavatoio e sciacquati con acqua corrente nell’atmosfera ridente e chiassosa della chiacchiera di paese.
I lavatoi antichi di Bognanco
Bognanco possiede un patrimonio di antichi lavatoi resistiti al tempo e alle generazioni, architettura dal fascino elegante della semplicità e della natura.
Ogni frazione custodisce nel cuore dei suoi vicoli il proprio lavatoio: Pianezza, Graniga, San Lorenzo e San Marco, Pioi e tante altre, ciascuno diverso per grandezza, estetica e storia.
I cambiamenti di usi e costumi e l’arrivo della tecnologia resero i lavatoi pubblici inutilizzati e abbandonati.
Gli edifici, oggi, si presentano ai visitatori con una struttura generalmente condivisa.
Le vasche, a pianta rettangolare, sono chiuse su tre lati da pareti in pietra e cemento, coperte da un tetto in tegole.
I lavatoi, veri monumenti al lavoro e alla vita di un tempo, sono un libro vivente che racconta le montagne di Bognanco. Attrezzi da lavoro e strumenti tradizionali, bacheche illustrative e targhe commemorative: ognuno racconta una pagina di Bognanco ai visitatori che si abbandonano alla sua lettura.
La Valle Bognanco, poiché consapevole della ricchezza, ha da sempre avuto a cuore la loro cura e, a partire dal 2018, l’iniziativa “lavatoi fioriti” ha rispolverato l’antica bellezza con la graziosità di fiori e strumenti tradizionali della valle.
L’iniziativa “Lavatoi Fioriti”
La Storia non sempre è destinata a rimanere un ricordo del passato.
Spesso per rispolverare il suo splendore, è necessario soltanto svelarne un volto nuovo.
L’iniziativa “Lavatoi Fioriti”, parte di un disegno più ampio di valorizzazione del territorio, racconta l’amore della comunità di Bognanco per la propria storia e le sue tradizioni.
Il progetto, nato grazie all’adesione dell’amministrazione comunale al concorso pubblico nazionale “Comuni Fioriti”, ha restituito ai lavatoi della valle il colore saturo e vivace dei fiori.
Decorazioni floreali e strumenti tradizionali del lavoro di un tempo, grazie alla Pro loco di Bognanco e alla cura dei frazionisti, hanno sostituito l’alone “antico” dei lavatoi con l’eleganza e i colori sgargianti dei petali.
La valle Bognanco accoglie così i visitatori, mostrando il fascino di una storia che più passa il tempo e più ci sorride.
2 risposte
Bellissime foto posti meravigliosi dove ci insegna, come rispettare la Natura,e non solo complimenti per il libro spiegato molto bene foto fantastiche , che fanno riflettere, e ricordare, che con poco ,si aveva molto, e si apprezzava di più . Bellissimo libro
La ringraziamo per il suo commento Mauro!