Trekking sul Monscera per un’alta montagna a misura di famiglia
Riferendoci all’Alta Val Bognanco,il tracciato “Anello del Monscera – base” è sicuramente uno dei più accessibili: l’ideale per una gita in famiglia o per una fuga rapida e poco impegnativa nella pace e nel silenzio dell’alta montagna.
Livello di difficoltà
Un tracciato che accoglie chiunque.
Tranquillo e benefico dall’inizio alla fine, il livello di difficoltà del trekking “Anello del Monscera” è infatti da considerarsi basso.
Un’unica eccezione: per la presenza di nevai e tratti ghiacciati, nei mesi ancora freddi richied
e un minimo di attenzione.
In questo caso si consiglia di portare almeno un paio di ramponcini leggeri nello zaino per facilitare la salita ed evitare momenti antipatici in discesa.
Con la neve, sono gli sci d’alpinismo o le ciaspole a renderlo abbordabile sempre.
Sul percorso il rischio di slavine è praticamente nullo.
Trovi il tracciato invernale dell’ ”Anello del Monscera” proprio qui.
La partenza
La partenza è dal parcheggio del Rifugio San Bernardo a circa 1630 mt, struttura sempre aperta nei mesi estivi, nei fine settimana durante il periodo invernale.
Il percorso
Parcheggiata l’auto nell’ampio parcheggio e fatta una buona colazione da Alessandra, con il parcheggio alle spalle e il Rifugio San Bernardo di fronte, il sentiero inizia sulla sinistra.
Ad indicarlo, un cartello giallo indica il Rifugio Gattascosa a 1h di cammino.
La parte iniziale del tracciato è davvero morbida ed immersa in un’atmosfera “magica” oltre che particolarmente fresca d’estate.
Per i primi 30 minuti il sentiero è protetto dall’ombra dei larici e circondato da innumerevoli ruscelli che più volte si superano con l’ausilio di piccoli ponticelli in legno.
Il primo tratto porta a superare solo due stacchi leggermente significativi come dislivello attivo, che culminano nel Pian della Ross (il nome Pian della Ross ormai compare su poche mappe e spesso è sostituito da “Ridorosso” o “Torbiera di Gattascosa”).
Qui lo scenario che si presenta imprime a tutti un gran sorriso.
È uno di quei tipici momenti in cui durante un trekking ci si trova di fronte a qualcosa che alleggerisce l’anima.
Con il cammino si inizia a lavorare al giusto equilibrio tra lo sforzo e ciò che abbiamo da spendere, sospesi tra la leggerezza che si cerca e la quotidianità che stiamo lasciando dietro ai nostri passi.
Poi, superato l’angolo, appare davanti uno scenario capace di rapirci, un attimo di benessere che dimentica la normalità e trasporta nella quiete e nell’armonia, con se stessi e con la Natura.
Ecco: il Pian della Ross, almeno a molti, regala questo.
Superata la torbiera (rimanendo sulla passerella in legno per preservare un ambiente prezioso e delicato) affrontiamo altri due tratti un po’ impegnativi ma, ancora una volta, lo sforzo viene ripagato ampiamente da ciò che attende l’escursionista: il Lago di Ragozza.
Anche in questo caso andare oltre è impossibile.
Il lago si presenta alle pendici del Verosso ed è uno dei laghi più affascinanti di tutto il territorio. Qua fermarsi un attimo in contemplazione è “saggiamente” inevitabile.
Oltre il Lago di Ragozza si raggiunge in 5 minuti l’ineguagliabile accoglienza di Graziella e Dodo, i gestori del Rifugio Gattascosa.
Fidatevi: ne parlerete bene anche Voi!
Il Rifugio Gattascosa (1993 mt s.l.m.) accoglie con 20 posti letto ed una cucina che vale ogni fatica.
Aperto tutti i giorni nel periodo estivo e nei fine settimana durante il periodo invernale, prevede un periodo di chiusura tra Aprile e Maggio.
Scopri l’accoglienza della struttura per il tuo prossimo trekking, cliccando qui.
Rifocillati al rifugio Gattascosa, il tracciato prende la gippabile che porta ad attraversare tutta la piana del Monscera fino all’Azienda Agricola della Piazza.
In estate le vacche al pascolo regalano uno scenario davvero coinvolgente dove, per gli amanti, è possibile degustare e acquistare le prelibatezze casearie di Margherita e Jody: un team di ragazzi fantastici e sempre prontamente accoglienti.
Dopo l’Azienda Agricola della Piazza inizia la discesa e ci si torna a rinfrescare: appena sotto “l’omino del Monscera”, superato un piccolo guado, le fronde dei larici riportano ombra sul sentiero.
In circa 20 minuti (dall’azienda sopra) si giunge al bivio che a sinistra porta all’Alpe Paioni.
Il trekking continua invece a destra e supera il bellissimo alpeggio di Arza.
Appena sotto l’Alpe di Arza si arriva al rifugio “Il Dosso”,
prevalentemente aperto in estate con ristorante e 43 posti letto.
Dal Rifugio Il Dosso in 30 minuti, e tutti prevalentemente all’ombra, la carrabile riporterà di nuovo al parcheggio del Rifugio San Bernardo, per un’ultima, meritata, rinfrescata.
Informazioni utili sul trekking
Come arrivare
Per raggiungere il rifugio San Bernardo seguire le indicazioni per Gravellona Toce tramite l’autostrada Laghi. Imboccare l’uscita Domodossola e procedere verso Bognanco. Attraversare la valle e raggiungere San Bernardo.
In alternativa, da Domodossola è possibile usufruire del servizio navetta Domodossola-San Lorenzo, e proseguire lungo il sentiero dal borgo di San Lorenzo al rifugio San Bernardo.
Pernottamento e rifugi
Un trekking accogliente grazie alle tre strutture presenti sul cammino: rifugio Gattascosa, rifugio San Bernardo e rifugio Il Dosso.
Un totale di oltre 60 posti letto e tre cucine per una pausa breve o lunga, a misura di famiglia!