Andata via Bocchetta di Oriaccia e ritorno via Bocchetta del Balmino
Livello di difficoltà
Un trekking con una difficoltà alta che coniuga accessibilità e ambizione: il percorso “Gattascosa-Laghetto-Gattascosa” è di ampia soddisfazione e appagamento per chi ama camminare la montagna. Sconsigliato per famiglie con bambini, è invece ideale per chi è abituato ad affrontare passaggi in cresta, tratti tecnici che necessitano attenzione e competenza.
La partenza
Il percorso inizia al rifugio Gattascosa: situato a circa 1993 m.s.l.m. è un’ottima occasione per ricaricare le energie con una buona colazione. Il rifugio, gestito da Graziella e Fabrizio, offre agli escursionisti posti letto per pernottamento e una tipica cucina ossolana, tra selvaggina e carni miste, ma soprattutto polenta, il piatto forte.
Il percorso
Il primo passaggio è alla bocchetta Gattascosa a circa 2180 metri di quota. Attraversandola si incontra il versante svizzero per poi scendere, restando in quota, e salire verso la bocchetta di Oriaccia, a 2320 metri di altezza. La bocchetta, in particolare, è enfatizzante per la sua balconata naturale affacciata sulla valle di Bognanco che regala una panoramica entusiasmante.
Da qui si scende di quota verso il lago di Oriaccia (2120 metri) per un tratto in discesa che si sviluppa lungo un dislivello di circa 200 metri, prendendo infine il sentiero verso il rifugio Alpe Laghetto.
Gestito e curato dalla sezione CAI di Arsago Seprio, il rifugio è aperto tutti i giorni in estate e offre nel periodo invernale un locale per eventuale pernottamento. Sempre aperto a tutti gli escursionisti, il locale è dotato di servizio cucina, stufa a legna ed è provvisto di viveri di prima necessità.
A circa 30 minuti di cammino, anche il bivacco Marigonda è un’ottima soluzione per trovare ristoro e posti letto dopo una camminata stimolante.
Superato l’alpe Laghetto il trekking prevede una salita che rientra dalla bocchetta del Balmino: una via molto appagante per chi pratica consapevolmente la montagna. La salita ripida attraversa la Piana del Silenzio, una meravigliosa oasi e habitat naturale dove l’incontro ravvicinato con la fauna locale è di casa, specialmente stambecchi e gallo forcello.
Dalla bocchetta il percorso riporta verso il versante svizzero attraverso un tratto morenico, una giavina da affrontare con tecnica, senza necessità di corde. Superati un paio di laghi svizzeri si torna a incontrare il sentiero iniziale per scendere al rifugio del Gattascosa.
Il trekking è percorribile, seguendo il ritmo personale, tra le 4-5 ore. La presenza di tratti morenici raccomanda attenzione e soprattutto di evitare il sentiero nei mesi invernali. La presenza di neve sui versanti spesso porta a scariche in valle che diventano situazioni pericolose anche per i più esperti.
Informazioni utili sul trekking
Come arrivare
Per raggiungere il rifugio Gattascosa seguire le indicazioni per Gravellona Toce tramite l’autostrada Laghi. Imboccare l’uscita Domodossola e procedere verso Bognanco. Attraversare la valle e raggiungere San Bernardo. Al rifugio è possibile parcheggiare l’auto e proseguire a piedi lungo il sentiero verso Gattascosa.
Il sentiero segue un tratto del “San Bernardo – B.tta di Gattascosa – B.tta di Oriaccia – Dente“: attraversa un bosco di conifere e rododendri passando accanto al Lago di Ragozza. In alternativa è possibile percorrere la gippabile che taglia la meravigliosa Piana del Monscera.
Pernottamento e rifugi
Lungo il cammino è possibile pernottare al rifugio CAI Alpe Laghetto e al bivacco SEO-CAI Marigonda, la partenza è, invece, presso il rifugio Gattascosa.