VALBO HISTORY

6 Giugno 1969

Bolla Transiturus: la Bolla Papale del Corpus Domini donata a Bognanco nel 1200

Grande interesse ha suscitato nel mondo della cultura una recente scoperta archivistica felicemente operata dal rosminiano di Domodossola prof.Tullio Bertamini nella parrocchia ossolana di San Lorenzo di Bognanco. Si tratta del codice con il testo della bolla pontificia “Transiturus” di papa Urbano IV unita al testo del primitivo ufficio divino della festa del Corpus Domini, attribuibile al sommo teologo San Tomaso d’Aquino, direttamente unito alla bolla stessa.

Questo codice di Bognanco quasi certamente è un pezzo unico al mondo: comunque è l’unico attualmente conosciuto.

La fortunata scoperta, dovuta al dotto e benemerito ricercatore e studioso prof. Bertamini, è di somma importanza per l’approfondimento dello studio della storia della liturgia oltre ad essere, come si è detto, di eccezionale pregio archivistico in quanto di esso, che risale a circa la metà del milleduecento, finora non si conoscono altri esemplari, non trovandosi neppure nel ricchissimo archivio segreto vaticano.

Della bolla pontificia e del testo dell’ufficiatura della festa del Corpus Domini il Bertamini ha fatto un profondo studio pubblicato dalla rivista milanese <<Aevum>> e di esso il prof. Giancarlo Andenna dà ampia recensione sul secondo quaderno di <<Novarien>> uscito recentemente.

Sappiamo che frattanto del prezioso codice si stanno interessando altri eminenti cultori facenti capo all’Università Cattolica di Milano onde approfondirne i molteplici e complessi aspetti che si riferiscono alla conoscenza della storia delle varie correnti teologiche e liturgiche in Europa nei riflessi della cultura eucaristica lungo i secoli.

IL POPOLO DELL’OSSOLA N.23   06/06/1969

La scoperta del codice della “Bolla Transiturus”

bolla transiturus: la bolla papale del corpus domini 1264

È il 1969: dopo oltre 700 anni riaffiora alla luce un tesoro archivistico dall’inestimabile valore.

Un documento la cui unicità, termine con cui intendiamo sottolineare che si tratta dell’unica copia mai pervenuta, lo rende invidiabile anche dal “ricchissimo archivio segreto vaticano”.

Questa è la storia di un prezioso codice del 1200: la Bolla Papale di Gregorio X.

Leggi la “Bolla Transiturus”: la bolla papale del 1264

È il numero 23 del giornale “Il popolo dell’Ossola”, pervenuto grazie al lavoro di ricerca di Umberto De Petri nell’archivio comunale della Biblioteca di Domodossola, a diffondere la notizia nell’anno 1969. Precisamente 694 anni dopo i fatti che racconta.

E se dobbiamo al De Petri la raccolta e digitalizzazione archivistica di tali fonti, non possiamo non riconoscere al Professor Tullio Bertamini il merito di questa storica scoperta.

Come spiega l’articolo, fu proprio il Bertamini, ricercatore oltre che professore, a rinvenire nella parrocchia ossolana di San Lorenzo un codice risalente al 1200 circa, di cui ora cerchiamo di ricostruirne quanto più fedelmente possibile la storia.

Impossibile non ricordare il discutissimo Concilio Vaticano II, il XXesimo Concilio Ecumenico indetto da Papa Giovanni XXIII nel 1959.

La storia della “Bolla Transiturus”

Risale al XIVesimo di questi Concilii: il Concilio Ecumenico di Lione, anno 1274.

L’allora Papa Gregorio X, al secolo Tebaldo Visconti e parente dei Visconti di Milano, al termine del Concilio era di ritorno da Lione, in direzione Roma. 

La sua carovana stava affrontando un viaggio impegnativo, di cui abbiamo memoria storica dalle fermate intermedie lungo il percorso.

Dopo una sosta a Losanno avvenuta il 27 ottobre 1275, dove Gregorio X incontrò il re di Germania Rodolfo d’Asburgo, la carovana risalì il Sempione, verso Milano.

Fu qui che il più comodo passaggio attraverso il Monscera portò il Papa a conoscere la comunità dei bognanchesi. Da loro ricevette sostegno e aiuto per il passaggio e pare che sia stato proprio questo il motivo che lo convinse.

Gregorio X decise così di affidare alla parrocchia ossolana di San Lorenzo il codice, poi rinvenuto dal Bertamini, contenente il testo della bolla pontificia “Transiturus”.

Questa era stata promulgata da papa Urbano IV, suo predecessore, nel 1264.

“Unita al testo del primitivo ufficio divino della festa del Corpus Domini, attribuibile al sommo teologo San Tomaso d’Aquino, direttamente unito alla bolla stessa”: questa la sua particolarità.

La Bolla, dunque, è l’unico documento ecclesiastico a noi noto, scritto per istituire la festività cattolica del Corpus Domini.

Una festa ancora oggi di precetto celebrata il giovedì successivo alla festa della Santissima Trinità.

Per i credenti, la festività del Corpus Domini afferma la divinità di Gesù e del Suo Corpo vivo e vero nell’ostia consacrata. Ma non solo: ravviva nei fedeli la fede nel Signore ed espia i peccati commessi.

Un documento così raro che fino ad oggi è rimasto l’unico attualmente conosciuto al mondo.

E di cui la valle se ne è presa cura per quasi sette secoli.

Il Papa, comunque, non concluse il suo viaggio verso il Vaticano.

Morì il 10 gennaio 1276 ad Arezzo, sulla strada per Roma.

Fonte: valbognanco.com, Giancarlo Castellano