VALBO HISTORY

11 Aprile 1930

Arriva la luce elettrica in montagna

Bognanco San Marco

Luce elettrica? 

Ci si domanda da questa ottima popolazione se il progetto almeno dell’impianto della luce elettrica in questo paese esiste ancora, oppure è naufragato come periscono tante cose.

Incompetenti a rispondere, giriamo la domanda all’ottimo nostro sig. Podestà.

L’interrogazione in parola è stata occasionata dal fatto, che, fino a qualche tempo fa esistevano presso l’albergo S. Marco della nostra frazione Campei i pali tagliati, e si diceva, per l’impianto della luce a S. Marco. Ora i detti pali sono scomparsi.

IL POPOLO DELL’OSSOLA N.15 11/04/1930

Acqua potabile, riscaldamento e luce elettrica: oggi siamo abituati a standard di vita che ieri non solo non erano accessibili alla maggior parte della popolazione, ma forse ancora non erano stati inventati.

È grazie al lavoro di ricerca presso l’archivio della Biblioteca di Domodossola di Umberto De Petri che oggi possiamo leggere questo articolo datato 1930 e scoprire alcune curiosità sull’Italia del primo dopoguerra.

Prima dell’avvento della luce elettrica in Italia, l’illuminazione delle case avveniva attraverso metodi che ora sembrano pittoreschi. Lampade ad olio, candele e lampade a gas erano gli strumenti principali per dissipare l’oscurità nelle abitazioni. Questi metodi, seppur affascinanti dal punto di vista storico, presentavano notevoli limitazioni in termini di luminosità, sicurezza e praticità. L’illuminazione a olio richiedeva l’attenzione costante per evitare incendi, mentre le candele offrivano una luce soffusa ma poco intensa.

L’invenzione rivoluzionaria della lampadina a incandescenza, attribuita principalmente a Thomas Edison nel 1879, segnò l’inizio di una nuova era dell’illuminazione. 

Questo dispositivo utilizzava una sottile striscia di materiale filiforme riscaldato tramite corrente elettrica, producendo una luce più brillante e duratura rispetto alle tecnologie precedenti.

L’Italia, come molte altre nazioni industrializzate dell’epoca, abbracciò rapidamente la promettente invenzione elettrica. 

Fu Torino fu la prima città italiana ad essere illuminata elettricamente, nell’anno 1884. Questo evento fu un vero e proprio spartiacque, segnando il passaggio da un’illuminazione tradizionale a un sistema più moderno ed efficiente.

Il successo dell’illuminazione elettrica a Torino stimolò la diffusione di questa tecnologia in altre città del Paese. Milano seguì nel 1886, mentre Roma adottò l’elettricità per l’illuminazione pubblica nel 1888. 

Questi primi casi di adozione della luce elettrica erano spesso concentrati in aree simboliche come piazze centrali e arterie principali delle città.

L’uso dell’elettricità per l’illuminazione domestica si diffuse gradualmente in tutto il Paese ma solo nel corso degli anni successivi di inizio secolo.

L’avvento della luce elettrica non solo migliorò la qualità dell’illuminazione, ma contribuì anche a cambiare radicalmente il panorama urbano e la vita quotidiana in Italia.

In questa pillola da “Valbo History”, scopriamo che, complice la difficile rete urbanistica e stradale delle valli ossolane, l’illuminazione nel borgo di San Marco stava creando dissapori tra i cittadini, costretti a chiedere spiegazioni all’allora sindaco del neo-comune Bognanco, il Podestà.

Almeno fino alla fine dell’anno, quando a San Marco iniziano i lavori…

Questo articolo prosegue qui.

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